L'ICONOCLASTA

CRISI GRECA – Pronto il piano di riforme in sei punti di Atene. Merkel: «Lo valuterà la Troika»

5 marzo 2015 – Lotta dura alla corruzione e all’evasione, riforma della pubblica amministrazione e del fisco, misure per affrontare il cosiddetto «trittico povertà» (cibo, alloggio ed energia per le fasce più deboli, un programma di assistenza per cui il governo intende spendere quest’anno 200 milioni di euro). Si focalizzano su questi temi le sei proposte di riforma preparate da Atene, che lunedì saranno presentate a Bruxelles dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis.

Secondo fonti governative citate dai media ateniesi, le prime due riforme che Varoufakis intende portare in Europa riguardano la crisi umanitaria e la riforma amministrativa. Previsto poi un intervento che mira a risolvere la questione dei debiti verso i fondi statali e assicurativi: l’obiettivo è di far sì che milioni di greci morosi comincino a pagare le imposte creando una «coscienza fiscale» nel Paese.

I debiti non saranno tagliati e la nuova legge avrà lo scopo di premiare i contribuenti onesti. Gli altri punti riguardano la riforma dell’amministrazione fiscale, l’unificazione delle tasse municipali (utilizzate per la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti) e l’istituzione di una nuova agenzia che effettuerà verifiche fiscali mirate.

Intanto, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha definito «prematuro» parlare di un terzo salvataggio per la Grecia, dopo le rivelazioni fatte martedì dal ministro spagnolo dell’Economia, Luis De Guindos, di un piano da 50 miliardi pronto a scattare dopo giugno.

«Nei prossimi quattro mesi – ha detto ieri Juncker in conferenza stampa, in occasione della visita della cancelliera tedesca Angela Merkel – la Commissione si concentrerà sull’attuazione dell’accordo trovato con l’Eurogruppo». «É prematuro parlare di un terzo programma di aiuti» alla Grecia e «lascio quindi le voci agli speculatori».

Ma De Guindos insiste, e ieri è tornato a parlare del futuro programma di aiuti per Atene: «Ci siamo dati quattro mesi» di ampliamento dell’attuale programma di aiuti «per vedere qual è la situazione reale e cominciare a stabilire quello che dovrà essere il giorno dopo, che è un terzo salvataggio», ha detto intervenendo al Foro Leader a Barcellona.

Intanto Angela Merkel a Bruxelles ha fatto sfoggio di grande ottimismo: «Tutti vogliamo che questo accordo funzioni». «Stiamo facendo tutto il possibile per assicurare che il secondo programma di aiuti sia completato, il Parlamento tedesco ha votato a favore dell’accordo dell’Eurogruppo e la Troika – ha detto la cancelliera, pronunciando una parola che il governo greco credeva ormai appartenente al passato – valuterà tutto ciò che i greci stanno ora mettendo nelle misure».

Oggi, al consiglio direttivo della Bce, sul tavolo ci sarà la situazione delle banche greche, che dipendono per circa 100 miliardi dalla liquidità della Bce, principalmente attraverso i prestiti d’emergenza Ela. Per quanto riguarda i rifinanziamenti diretti, difficilmente la Bce restituirà l’accesso alle banche elleniche finché l’Eurogruppo non certificherà che Atene stia rispettando le regole imposte dal salvataggio in corso.

Luna De Bartolo

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