L'ICONOCLASTA

Crisi greca, non più Troika ma «Brussels Group». Draghi: «La Bce è in grado di proteggere l’Eurozona dal contagio». Euro verso la parità con il dollaro

11 marzo 2015 – Inizia oggi il negoziato tecnico a Bruxelles sulla crisi greca. Secondo quanto si apprende da fonti europee, alla vecchia Troika si affiancherebbero anche i rappresentanti del fondo salva-Stati Esm e di Atene. Il primo ministro greco Alexis Tsipras avrebbe accettato il formato.

Intanto, Mario Draghi fa un primo bilancio sul programma di acquisti di titoli dell’Eurozona, il Quantitave Easing lanciato lunedì: la Bce, assicura il capo dell’Eurotower durante un intervento a Francoforte, «è in grado di stabilizzare l’inflazione e ce la farà». L’adozione di una politica espansiva, ha ribadito Draghi, «rientra nel mandato dell’istituto».

«Gli acquisti di titoli da parte della Bce non sono niente di nuovo – ha precisato il presidente – e gli ultimi indicatori, “positivi”, mostrano che la frenata della crescita dell’Eurozona ha iniziato a invertire la rotta».

Le misure lanciate, ha poi aggiunto, possono proteggere i paesi dell’Eurozona dalla crisi greca: «Assistiamo a nuovi cali dei rendimenti sovrani del Portogallo e di altri paesi, nonostante la rinnovata crisi greca. Questo – ha spiegato Draghi – ci suggerisce che il programma di acquisto bond mette al riparo l’area euro dal contagio». Ma gli Stati membri ci devono mettere del loro: «Possono e devono creare un ambiente più favorevole agli investimenti – è il monito del presidente Bce – attuando rapidamente le riforme strutturali».

Gli effetti del QE si fanno sentire sui titoli di Stato italiani: il Tesoro ha venduto tutti i 6,5 miliardi del nuovo Bot a 12 mesi, con scadenza marzo 2016, con un tasso sceso a 0,079%, nuovo minimo record. Lo comunica Bankitalia. La mossa di Draghi, però, non ha effetti sulla Grecia che continua a faticare a rifinanziare il debito. La Grecia ha venduto 1,3 miliardi di euro di titoli a 3 mesi indispensabili per finanziare la macchina pubblica. Il tasso d’interesse, al 2,70%, sale ai massimi dal marzo 2014. Lo spread ellenico torna sopra i 1.000 punti base, a 1.018.

È ottimista il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, il quale ha dichiarato, in audizione al Senato, di aspettarsi dalla combinazione di piano Juncker, QE e riforme strutturali «non solo più stimolo alla crescita ma, considerando le misure prese dal governo in Italia, mi aspetto che la crescita aumenterà e sarà più ricca di lavoro di quanto sarebbe stato altrimenti».

Il responsabile di via XX Settembre
è anche tornato sul piano europeo per gli investimenti lanciato dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker: «Per rilanciare gli investimenti è necessario che i governi migliorino la capacità di fare progetti profittevoli e bancabili». Ma, ha messo in guardia Padoan, «la velocità del piano Juncker non è sufficiente. Per tornare su sentieri di crescita precedenti alla crisi, che comunque era bassa, servirebbero 700 miliardi di investimenti». «Il vuoto di investimenti – ha poi aggiunto il ministro – va riempito dai privati, sostenuti dal quelli pubblici, con un effetto leva».

Notizie positive poi sul fronte della moneta unica, almeno per quanto riguarda le esportazioni. L’euro è sceso sotto 1,06 dollari, segnando il minimo dal marzo 2011. Sempre più vicina la parità tra le due valute.

Intanto, non si placa la polemica suscitata dal discorso pronunciato di fronte al parlamento ellenico dal premier greco Alexis Tsipras, che è tornato a chiedere il rimborso da parte della Germania dei danni causati dall’occupazione nazista tra il 1941 e il 1945. Di fronte al secco no, più volte opposto negli anni da Berlino – che nel 1960 ha versato ad Atene, a titolo risarcitorio, una cifra pari a 59 milioni di euro, considerata però irrisoria dai greci – il ministro della Giustizia greco, Nikos Paraskevopoulos si dichiara ora pronto a sequestrare i beni tedeschi presenti nel proprio paese.

Secondo fonti vicine al dicastero, sarebbero nel mirino la sede del Goethe Institut ad Atene e Salonicco e la scuola tedesca della capitale. Intanto, stamattina Tsipras ha dato il via libera alla creazioni di un Comitato per seguire tutta la faccenda.

«Per noi la questione è politicamente e giuridicamente chiusa», ha ribadito il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.

Luna De Bartolo

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