L'ICONOCLASTA

Crisi greca, bilaterale Merkel-Tsipras a Berlino. Merkel: «Vogliamo una Grecia che sia forte economicamente». Tsipras: «Rispetteremo i nostri impegni».

23 marzo 2015 – «Vogliamo che la Grecia sia forte economicamente, che cresca e che venga fuori dalla alta disoccupazione» e in particolare «da quella giovanile». Così la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa al termine dell’incontro con il primo ministro greco Alexis Tsipras.

«I trattati europei vanno rispettati. E la Grecia rispetterà i suoi impegni, ma a un’importante condizione: deve esserci giustizia sociale», ha detto Tsipras.

Un incontro che arriva in un momento delicato per le sorti di Atene: dopo il mini vertice Ue di giovedì (tra Merkel, Tsipras, il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente francese François Hollande, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e quello dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem) che ha suggellato una nuova intesa sull’accordo del 20 febbraio (aiuti in cambio di riforme), Atene rischia di trovarsi presto a corto di liquidità.

L’incontro tra Merkel e Tsipras, aveva però avvertito alla vigilia il governo tedesco attraverso il suo portavoce, non avrebbe portato nessun nuovo elemento relativo all’impasse sul debito greco: «Non è questo né il momento né il formato, l’incontro non sostituisce l’Eurogruppo».

Un colloquio che è servito tuttavia a distendere i rapporti tra i due paesi, dopo diverse dichiarazioni, da una parte e dall’altra, che avevano contribuito ad alzare la tensione. «Come Angela Merkel mi ha detto l’altro giorno al telefono – ha spiegato Tsipras – è meglio parlarsi direttamente che lasciare che gli altri parlino di noi».

«Nessuno in Grecia ha intenzione di iniziare a confiscare i beni tedeschi in Germania – ha rassicurato Tsipras – La nostra domanda di riparazioni non è materiale, e in ogni caso la questione non deve essere collegata alle negoziazioni sulla crisi del debito greco». La Merkel ha tagliato corto: «Questa questione è giuridicamente chiusa».

«Dobbiamo cambiare gli stereotipi sui greci, e sui tedeschi», ha dichiarato il presidente del Consiglio greco. «Le ineguaglianze sociali sono cresciute in Grecia», ha spiegato Tsipras parlando di “crisi umanitaria”. Ma, ha aggiunto, «sarebbe sbagliato incolpare unicamente gli altri. Ci sono anche ragioni interne che spiegano la brutta situazione in cui ci troviamo». «Dobbiamo rimuovere gli stereotipi che vogliono i Greci pigri, così come quelli che vedono i tedeschi responsabili per la nostra crisi del debito».

«Tutti gli europei sono uguali – ha aggiunto la cancelliera tedesca – e la Germania vuole avere buone relazioni con tutti gli Stati membri, Grecia inclusa».

La Grecia, ha detto Tsipras, «ha bisogno di un mix politico di grandi riforme strutturali e ha la necessità di combattere l’evasione fiscale e la corruzione».

Intervenendo alla commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento per discutere con gli eurodeputati degli ultimi sviluppi nell’eurozona, Mario Draghi, a proposito della crisi greca, si è detto «fiducioso che i colloqui in corso, con la buona fede di entrambe le parti, ristabiliranno» un dialogo. «È necessario – ha sottolineato Draghi – ristabilire un dialogo tra il Governo greco e le istituzioni in modo da avere una prospettiva credibile per il positivo completamento della review» e, ha aggiunto, «in questo momento ci sono discussioni su questo

e sono fiducioso che la buona volontà di tutti ristabilisca questa prospettiva».

Ha poi ripetuto che «la Bce è pronta a reintrodurre l’eccezione per i bond greci (che potranno essere usati come collaterale, ndr) non appena ci saranno le condizioni per concludere positivamente il programma». Poi il monito: la liquidità d’emergenza fornita dalla Bce alla Grecia – ha ribadito Draghi – non deve essere usata per finanziare il governo, ma serve a sostenere le banche elleniche.

«Non c’è nessun rischio di ricatto della Bce alla Grecia»: ha poi aggiunto il presidente della Bce rispondendo a un eurodeputato. «L’esposizione della Bce in Grecia è di 104 miliardi di euro, circa il 65% del pil greco, è la più alta esposizione dell’Eurozona, che tipo di ricatto sarebbe questo?».

Stamattina il Financial Times aveva rivelato che domenica 15 marzo, 4 giorni prima prima del mini-summit a margine del Consiglio Europeo, Tsipras aveva scritto una lettera alla Merkel, in realtà rivolta a tutti i 18 partner dell’Eurozona, che diceva senza mezzi termini: o ci date aiuti economici nel breve termine, o le prossime tranche del debito accumulato verso le Istituzioni non potranno essere ripagate.

Il giorno dopo, Tsipras ottenne l’impegno di due miliardi di euro di fondi per lo sviluppo Ue, stanziati ma non spesi, da parte del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker per far fondo alle urgenze di cassa. In cambio, Atene si è impegnata a fornire in tempi brevi una nuova lista «completa e dettagliata» di riforme, in cambio delle quali potrà ricevere altri 4 mesi di ossigeno con un’ulteriore tranche di prestito da 7,2 miliardi di euro.

«Visto che la Grecia non ha accesso al mercato del debito, e visti i picchi raggiunti dai nostri obblighi per i pagamenti del debito in primavera ed estate, dovrebbe essere chiaro che le restrizioni imposte dalla Bce al nostro accesso al mercato, combinate ai ritardi nella concessione di nuovi aiuti, renderebbe impossibile per qualsiasi governo di onorare il suo debito», scrisse Tsipras prima della decisiva riunione di giovedì.

«Con questa lettera le (rivolto alla Merkel, ndr) sto evidenziando che il problema di non consentire un piccolo flusso di denaro, a causa di una certa “inerzia istituzionale”, si potrebbe trasformare – aggiunse Tsipras – in un grosso problema non solo per la Grecia ma anche per l’Europa». In questa lettera di 5 pagine scritta alla Merkel, Tsipras critica in diverse occasioni l’atteggiamento da lui reputato ostruzionistico della Bce di Mario Draghi, che ha stretto i rubinetti dei finanziamenti.

«Atene – è la conclusone della lettera inviata alla cancelliera tedesca – è impegnata a rispettare i suoi obblighi in buona fede e in stretta collaborazione con i suoi partner» ma il mancato ottenimento di fondi a breve termine potrebbe causare problemi ancora più grossi, ovvero: la Grecia si sarebbe trovata a scegliere tra continuare a pagare stipendi e salari o rimborsare le rate del debito in scadenza. Il giorno dopo, Tsipras ha ottenuto dall’Ue 2 miliardi.

In una dichiarazione rilasciata al quotidiano greco Kathimerini, Tsipras ha spiegato che l’incontro di oggi con la Merkel sarà un’occasione per i due leader di parlare senza pressioni. I colloqui «non devono essere sottoposti a pressione da parte dei negoziati», ha detto il premier. «E questo è molto importante perché entrambi potremo discutere sia delle questioni rilevanti che pesano sull’Europa sia del miglioramento delle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi».

Tsipras ha poi evidenziato come questo colloquio a Berlino rappresenti una «opportunità unica di perseguire cambiamenti che i governi precedenti non hanno avuto il coraggio di tentare, sia perché sono stati soggetti a potenti interessi sia perché non hanno avuto il sostegno popolare».

Photo credit: Tobias Schwarz/AFP/Getty Images

Luna De Bartolo

ULTIMI ARTICOLI