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Friedman, ecco la ricetta per il mercato del lavoro


Ecco una ricetta per rimettere l’economia italiana sul binario della crescita e dell’occupazione. La ricetta a regime (nel terzo di cinque anni) libererebbe oltre 60 mld di euro di risorse (copertura) all’anno, senza violare i vincoli europei. Una riforma del mercato del lavoro ancora più ambiziosa del Jobs Act, che parte con un taglio del cuneo fiscale e comprende l’abolizione della Cassa Integrazione in deroga e la detassazione per nuove assunzioni di giovani con nuovi contratti stabili (non più a tempo indeterminato) che allungano il periodo di prova a 36 mesi e riducono il periodo di preavviso a 30 giorni. Questa proposta per il taglio del costo del lavoro mira ad arrivare nel terzo anno a un totale di 150 euro al mese nella busta paga dei lavoratori, con tagli dell’Irpef e altri contributi, e con un costo del 15 mld all’anno, la stessa cifra per la riduzione del costo del lavoro delle imprese, compresi tagli drastici dell’Irap.

PATRIMONIO PUBBLICO – Parla dell’importanza di nuovi sgravi fiscali per favorire l’occupazione femminile. Spiega come abbattere il debito da 400 mld di euro in 8 anni attraverso una valorizzazione del patrimonio pubblico senza svenderlo. Suggerisce tagli più aggressivi delle pensioni d’oro e un stop ai “regali dello Stato” per chi non ha versato i contributi. Sul fronte della pubblica amministrazione richiede trasparenza, mobilità, e valutazione più accurate con lo slogan “Chi sbaglia paga”. Propone di capovolgere la spending review e cominciare dalle Regioni, togliendo alle Regioni la maggior parte delle competenze finanziarie sulla sanità, che assieme a costi standard e eliminazione di sprechi potrebbe portare a un risparmio del 10% dei 110 mld spesi ogni anno sulla sanità senza ridurre servizi per i cittadini.

SETTORI STRATEGICI – Propone investimenti nella forma di public-private partnerships (PPP) nei settori strategici di turismo, agro-alimentare e internet, spiegando come la banda larga può aiutare i giovani a creare nuovi e-business. Infine si propone, ma solo dopo l’avvio delle riforme del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione e del fisco, una patrimoniale leggera dell’1% sui patrimoni finanziari (non immobiliari).
Fra gli intervistati in questa puntata ci sono l’economista Tito Boeri, il senatore Pietro Ichino, l’ex-Presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, l’ex primo ministro Mario Monti, il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi e il nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

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