L'ICONOCLASTA

Grecia, falliti i negoziati del week-end con l’Ue. Varoufakis: «Rischio Grexit». L’Eurogruppo di giovedì è l’ultima chance

15 giugno 2015 – «Io escludo una Grexit come soluzione ragionevole. Ma nessuno può escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti la Terra». In un’intervista alla Bild, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis evoca lo scenario peggiore: «Non sono un profeta. L’accordo potrebbe arrivare in una notte. Ma Angela Merkel deve starci».

Con il fallimento dei frenetici negoziati che ci sono stati durante questo fine settimana a Bruxelles – e dopo l’abbandono del tavolo tecnico da parte dell’Fmi, che giovedì scorso aveva richiamato il suo team a Washington – il tempo per Atene sta davvero scadendo. Lo stallo, che dura da febbraio, è destinato a risolversi presto, in un modo o nell’altro. Senza un’intesa entro il 18 giugno, data in cui i ministri delle Finanze Ue s’incontreranno a Bruxelles per il vertice dell’Eurogruppo, la Grecia e gli altri paesi europei non avrebbero il tempo necessario per far approvare le misure dai rispettivi parlamenti prima che arrivino due pesanti scadenze per Atene: il rimborso di 1,5 miliardi di euro al Fondo entro la fine di giugno e 3,5 miliardi alla Bce il 20 luglio per i titoli ellenici in scadenza.

«Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi», ha fatto sapere la Commissione Ue. La «distanza significativa» resta «nell’ordine dello 0,5-1% del Pil, o l’equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali permanenti su base annuale». E ancora: «La proposta greca resta incompleta». Tuttavia, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, conserva ancora le speranze: «Con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti – ha dichiarato ai cronisti – una soluzione può ancora essere trovata».

«Noi vogliamo che la Grecia resti nell’Eurozona», ha ribadito oggi Berlino attraverso il portavoce del governo, Steffen Seibert. Ma, riporta Bloomberg, secondo il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann «il tempo sta finendo e stanno aumentando le probabilità che non si raggiunga un accordo».

«Un accordo sulla Grecia richiede scelte dure da tutte le parti», è il monito del capo economista dell’Fmi, Olivier Blanchard. In una nota, Blanchard sottolinea come Atene si debba impegnare su «misure davvero credibili» per risolvere i problemi di bilancio, mentre i creditori Ue dovrebbero «riprogrammare i pagamenti sul debito a tassi d’interesse più bassi».

La dichiarazione di Blanchard – scrive il Wall Street Journal – può essere interpretata come un invito rivolto ad alcuni paesi europei, Germania in prima fila, affinché ammorbidiscano le loro richieste d’austerità o procedano a una ristrutturazione del debito greco.

«L’ombra di una uscita della Grecia dall’Euro sta diventando sempre più visibile», ha avvisato il ministro dell’economia tedesco e vice-cancelliere, Sigmar Gabriel, ma, ha aggiunto, la Germania «non si farà ricattare, non si farà spingere ad accettare qualsiasi cosa» pur di evitare l’uscita di Atene dall’euro. Poi la severa stoccata: «Gli esperti greci della teoria dei giochi stanno giocando d’azzardo, mettendo in pericolo il futuro del loro Paese e dell’Europa». Gabriel mette in guardia il governo Tsipras: «I lavoratori e le famiglie tedesche – promette – non pagheranno per le esagerate promesse elettorali fatte da un governo mezzo comunista».

Luna De Bartolo

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