L'ICONOCLASTA

La Grecia rifiuta l’offerta dei creditori: «Proposta assurda, l’accordo non può umiliare un intero popolo». Rinviato a fine mese il pagamento all’Fmi

5 giugno 2015 – Parlando al parlamento greco, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha ribadito il rifiuto della proposta di accordo formulata lunedì sera dai creditori nel corso di un vertice d’urgenza tenutosi a Berlino alla presenza della cancelliera Angela Merkel, del presidente francese François Hollande, del direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde e del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. «Le proposte dei creditori sono irrealistiche». E ancora: «Il governo greco non può accettare queste proposte assurde». L’accordo, ha dichiarato Tsipras, deve «fornire una soluzione definitiva, e non umiliare un intero popolo». E per soluzione definitiva, si legga un accordo che renda il debito greco sostenibile.

Questa mattina, con un tweet, il primo ministro greco Alexis Tsipras aveva allontanato le speranze, che si erano formate negli scorsi giorni, di un accordo in arrivo per sbloccare l’ultima tranche da 7,2 miliardi di euro del piano di aiuti internazionali, soldi di cui Atene, sull’orlo del default, ha disperatamente bisogno. «Il governo – ha scritto – non accetterà proposte estreme. Il nostro popolo ha già sofferto abbastanza negli ultimi anni». Il governo Syriza, sotto pressione da parte dell’ala più estrema del partito, ha quindi rispedito al mittente la proposta dei creditori.

Questo piano, ha dichiarato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, «non può risolvere» la crisi e «aumenterebbe la povertà e la disoccupazione». Serve, è l’opinione di Varoufakis «immediata convergenza verso proposte più realistiche». Le divisioni tra Atene e i suoi creditori internazionali sono rimaste le stesse: la Grecia, come promesso da Syriza in campagna elettorale, si rifiuta di tagliare le pensioni, rinunciare alla reintroduzione della contrattazione collettiva, aumentare l’Iva e sottostare agli obiettivi di surplus di avanzo primario. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, nonostante le posizioni si fossero avvicinate per il 2015 (l’Europa chiedeva un avanzo primario dell’1% mentre Tsipras aveva offerto lo 0,8%) restavano molto lontane per gli anni successivi (Bruxelles avrebbe voluto il 2% nel 2016, il 3% nel 2017 e il 3,5% nel 2018).

Atene ha poi comunicato al Fondo monetario internazionale che non rimborserà la rata da circa 300 milioni di euro dovuta oggi, ma rimanderà il pagamento alla fine del mese. «Le autorità greche oggi hanno informato il Fondo che intendono unire in un’unica soluzione i quattro pagamenti che la nazione deve al Fondo a giugno», ha spiegato in una nota il portavoce Gerry Rice. Non si tratta tuttavia di un default: una procedura del Fmi, seppur raramente utilizzata, permette di comportarsi in questo modo. Alla fine del mese, il governo greco dovrà corrispondere in un’unica soluzione al Fondo quanto dovuto per giugno: quattro rate per un totale di 1,6 miliardi. Come ricorda il Financial Times, l’ultimo paese a utilizzare questa procedura prima della Grecia era stato lo Zambia negli anni Ottanta. Una mossa che regala a Tsipras tempo prezioso, sia per le trattative con i creditori, sia per compattare l’ala sinistra del suo partito in vista di un voto parlamentare su un eventuale, futuro accordo. «La decisione di raggruppare i pagamenti è in linea con le regole del Fmi ed è già stata usata prima», ha spiegato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, che ha poi aggiunto: «Non mette in dubbio la capacità della Grecia di onorare i suoi debiti».

Il ministro dell’Economia ellenico, George Stathakis, ha dichiarato alla Bcc che la Grecia farà di tutto per restare nell’eurozona. Stathakis ha aggiunto che la Grecia sarebbe stata in grado di ripagare oggi la rata dovuta al Fondo ma che questo non è stato fatto di fronte alle richieste eccessive dei creditori, che hanno domandato degli obiettivi di surplus troppo alti – che costringerebbero l’economia del paese -, tagli alle pensioni e una riforma del mercato del lavoro. «I cittadini greci ci hanno dato mandato per andare avanti, per provare a cambiare i termini dell’accordo», ha detto alla Bcc. E ancora: «Vogliamo che un accordo venga raggiunto prima possibile ma non possiamo accettare la proposta sul tavolo».

Questa mattina, su richiesta del premier greco, c’è stato un colloquio telefonico tra Alexis Tsipras e il presidente russo Vladimir Putin. Il Financial Times cita un alto funzionario ellenico, secondo il quale i due hanno parlato di «relazioni commerciali tra i due paesi e questioni relative all’energia», oltre che della possibile partecipazione della Grecia alla nuova banca dei Brics, che vuole diventare un’alternativa dei paesi emergenti alla Banca Mondiale.

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