L'ICONOCLASTA

Grecia, sì al secondo pacchetto di riforme. Voto favorevole anche da parte di Varoufakis. Tsipras: «Abbiamo seminato e sono sicuro che vinceremo». Soddisfatte le Istituzioni

23 luglio 2015 – Via libera da Atene al secondo pacchetto di riforme richiesto dai creditori internazionali per riavviare i negoziati su un nuovo piano di salvataggio da più di 80 miliardi, di cui più del 50 per cento servirà a pagare debiti pregressi. Nella notte, dopo dodici ore di accese discussioni, il parlamento ellenico ha detto sì con 230 voti positivi, 63 contrari e 5 astenuti, alla riforma del codice di procedura civile e all’adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento. «Non abbiamo lottato per niente. Abbiamo seminato e sono sicuro che vinceremo», ha dichiarato il premier Alexis Tsipras nel corso del dibattito in parlamento, prima di procedere alla votazione.

Le istituzioni (Commissione Ue, Bce e Fmi) hanno effettuato una «rapida valutazione» del voto di stanotte in Grecia e, riporta una portavoce della Commissione Ue, hanno concluso che «le autorità greche hanno attuato legalmente il secondo set di misure concordate con l’Eurosummit in tempo e in modo generalmente soddisfacente». «Stamattina presto – ha continuato la portavoce – il Parlamento greco ha fatto un altro importante passo verso l’applicazione degli impegni concordati con l’Eurosummit nelle conclusioni del 13 luglio per ricostruire la fiducia tra la Grecia e i partner internazionali». «Una larga maggioranza di deputati (230 a favore e 60 contro, rispetto ai 229 contro 64 della scorsa votazione) ha adottato il secondo pacchetto di riforme necessarie al progresso dei negoziati sul programma di sostegno alla Grecia». «Ora – ha concluso la portavoce – i negoziati sul Memorandum devono proseguire il più rapidamente possibile».

Tra i deputati greci che hanno votato a favore delle misure, l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Dopo l’estromissione dal dicastero economico per divergenze con il primo ministro sulla strategia da adottare nel braccio di ferro con i creditori a seguito del referendum, e dopo il voto contrario alla prima ondata di riforme approvata la scorsa settimana, Varoufakis si schiera nuovamente con Tsipras ma si dice ancora convinto che l’intesa con la troika sia destinata a fallire: «Ho voluto solo far guadagnare tempo al governo», ha spiegato.

Tra i parlamentari di Syrizia, nella notte hanno votato contro il proprio esecutivo o si sono astenuti in 36, tre in meno rispetto a quanti si erano opposti al primo pacchetto di misure. Tsipras è riuscito quindi nell’intento di non far allargare il dissenso all’interno del proprio partito ma anzi a ridurlo, seppur molto lievemente. Tra i no spicca la più popolare tra i dissidenti, la presidente del parlamento Zoe Konstantopoulou, la quale si è rifiutata di presiedere la seduta. Lo scorso venerdì, il premier greco aveva realizzato un rimpasto di governo sostituendo 9 esponenti, tra ministri e viceministri, dell’ala più radicale.

Dopo aver incassato questo secondo sì, il premier si è assicurato la ripresa delle trattative con i creditori internazionali sul nuovo piano di salvataggio: «L’accordo che cominciamo a negoziare ci dà la totale copertura dei nostri bisogni per i prossimi tre anni, con un finanziamento di 82-86 miliardi», ha spiegato Tsipras nel corso dell’assemblea, rivendicando di non aver tradito la volontà popolare: «L’accordo bocciato dal referendum ci avrebbe sostenuto per [soli, ndr] 5 mesi con 7 miliardi di prestito più altri 6». Inoltre, ha sottolineato il leader Syriza, ora si inizierà a parlare di «ristrutturazione del debito». «Le forze conservatrici – ha dichiarato Tsipras nel corso del dibattito in aula – hanno avuto una vittoria di Pirro di fronte al popolo greco, ma hanno perso una cosa preziosa, la sensazione di governare l’Europa». «Forse – ha concesso il primo ministro ellenico – noi abbiamo accettato il compromesso perché non avevamo altre scelte, ma nessuno ci può attribuire l’appartenenza di questo programma».

Atene ha bisogno di chiudere
l’accordo sul nuovo piano di aiuti Esm entro il 20 agosto, giorno in cui dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro di bond in scadenza in mano alla Bce. Il ministro delle Finanze ellenico, Euklidis Tsakalotos, si dice fiducioso: «La Grecia potrebbe avviare da venerdì le trattative con i creditori internazionali su un nuovo piano di aiuti». Tre giorni fa, l’Ue aveva concesso al governo un prestito-ponte da 7,2 miliardi in attesa dell’approvazione del terzo piano di salvataggio. Questi fondi, insieme al nuovo aumento della liquidità d’emergenza Ela per gli istituti di credito ellenici da parte della Bce, hanno permesso la riapertura delle banche – restate chiuse per tre settimane –, il pagamento degli arretrati con il Fondo monetario internazionale e il rimborso alla stessa Bce di altri bond in scadenza.

Photo credits: Ansa/Kolesidis

Luna De Bartolo

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