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Istat, Pil a +0,7% lo scorso anno. Frena la crescita nell’ultimo trimestre del 2015: +0,1%

12 febbraio 2016 – Frena la ripresa italiana nel quarto trimestre del 2015. Nella stima flash diffusa venerdì, l’Istat rileva che «nel quarto trimestre del 2015 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,0 per cento nei confronti del quarto trimestre del 2014».

Nel 2015 il Pil, corretto per gli effetti di calendario, è aumentato dello 0,6 per cento, informa l’Istat, sottolineando come il 2015 abbia avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014. E aggiunge che la variazione annua del Pil calcolata sui dati trimestrali grezzi è pari a +0,7 per cento. La stima del governo contenuta nella nota di aggiornamento del Def per il 2015 era di +0,9 per cento. La stima ufficiale dell’Istat sarà pubblicata il primo marzo.

Il dato stimato dall’istituto nazionale di statistica, commenta il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, «è più basso della previsione del governo, avrei preferito vedere un decimale in più piuttosto che in meno, ma come si sa i decimali contano poco, l’importante è la direzione di marcia che è di crescita, dopo tre anni di profonda recessione, che è confermata e rafforzata nel 2016».

La crescita registrata dall’Istat per il quarto trimestre 2015 (un misero +0,1 per cento) è inferiore rispetto alle stime dello stesso istituto di statistica e dei principali analisti. L’ultima stima dell’istituto, contenuta nella nota mensile uscita a inizio dicembre era di +0,2 per cento con un intervallo di confidenza compreso tra lo 0 e lo 0,4 per cento.

Ad ogni modo, nonostante la forte frenata dell’ultimo trimestre dello scorso anno che ha portato un risultato sotto le attese, il 2015 sancisce l’uscita dell’Italia dalla recessione dopo tre anni consecutivi di Pil negativo. Siamo tuttavia lontani da una vera ripresa.

L’industria continua ad arrancare, mentre crescono i settori dell’agricoltura e dei servizi. La variazione congiunturale dell’economia italiana nel quarto trimestre, scrive l’Istat, «è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’industria e di un aumento in quelli dell’agricoltura e dei servizi». Male anche la domanda interna, è l’export a trainare l’economia: «Dal lato della domanda – analizza l’istituto di statistica – vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall’apporto positivo della componente estera netta».

Proprio pochi giorni fa, anche l’Unione europea aveva rivisto al ribasso di un decimale tutte le stime di crescita dell’Italia: da 0,9 a 0,8 per cento per il 2015; da 1,5 a 1,4 per cento nel 2016 e da 1,4 a 1,3 per cento nel 2017. Il Def del governo stimava invece una crescita del Pil dello 0,9 per cento nel 2015 e dell’1,6 per cento nel 2016.

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