L'ICONOCLASTA

La troika torna in Grecia, negoziati al via. La Bce blocca la riapertura della Borsa di Atene: «Bisogna prima porre restrizioni»

27 luglio 2015 – La squadra dei negoziatori è in viaggio e atterrerà tra poco ad Atene, dove il lavoro inizierà «immediatamente». La dichiarazione di un portavoce della Commissione Ue sancisce il ritorno della troika sul suolo greco. L’inizio delle trattative era stato rallentato da questioni di carattere organizzativo. In particolare, non si riusciva a trovare una sede giudicata abbastanza “sicura” da ospitare gli odiati (dal popolo greco) rappresentanti delle tre istituzioni, cui si aggiunge stavolta anche un quarto negoziatore, l’Esm, il Fondo salva-Stati sotto il cui ombrello verrà realizzato il terzo piano di salvataggio.

La situazione ad Atene resta tesa. Non riaprirà nemmeno oggi la Borsa, chiusa da quasi un mese. Una misura che era andata di pari passo con la decisione di sospendere l’attività delle banche elleniche per frenare l’emorragia di capitali. Gli istituti di credito hanno tuttavia riaperto da una settimana. «Di sicuro la Borsa non riaprirà lunedì, forse martedì», ha fatto sapere un portavoce della Borsa.

L’esecutivo greco aveva chiesto di poter riaprire la Borsa senza restrizioni per i trader greci e stranieri, ma la Bce ha respinto la proposta. Spetta ora al ministero delle Finanze ellenico approvare un decreto nel quale saranno fissate delle limitazioni sull’uso del denaro dai conti bancari greci per le contrattazioni azionarie.

Intanto, secondo il settimanale di Amburgo Der Spiegel, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble sarebbe pronto a valutare l’idea di creare un bilancio per i paesi dell’area euro separato dai bilanci nazionali: un fondo comune dove confluirebbero le tasse sul reddito e l’Iva trasferiti dai bilanci dei diversi stati e, addirittura, in alternativa o in modo complementare, una nuova tassa europea. A gestire questo bilancio, un «Eurofinanzminister». Nulla di veramente nuovo, una simile ipotesi è già contenuta nel piano di riforma dell’Eurozona presentato il mese scorso da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue. E proprio la Commissione, per bocca del suo portavoce, si è infatti affrettata a lodare l’idea definendola «interessante, vale la pena esplorarla». L’esecutivo Ue, ha continuato il portavoce, «accoglie con favore tutte le idee che aiutano a far avanzare verso una visione comune per il futuro dell’Unione».

Luna De Bartolo

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