L'ICONOCLASTA

QUIRINALE – Alfano e il Ncd voteranno per Mattarella, su cui Renzi auspicava «ampia convergenza». Incognita Forza Italia. M5s dice no

==> Aggiornamento delle 21: Ncd comunica che voterà Sergio Mattarella al quarto scrutinio di domattina. I 5 Stelle fanno invece sapere che non lo voteranno.

30 gennaio 2015 – Anche la terza votazione, l’ultima con il quorum a 673 voti, si è conclusa con un nulla di fatto. Decisivo dovrebbe essere lo scrutinio di domani mattina alle 9:30, quando il quorum si abbasserà a 505 preferenze e il super favorito Mattarella potrebbe uscirne come nuovo capo dello Stato.

Il nome del giudice della Consulta, proposto da Renzi, ha compattatato tutto il Partito democratico e mette d’accordo anche Sel, Scelta civica, Per l’Italia – Centro democratico, Gruppo Autonomie e Gal. Secondo le dichiarazioni di voto, Mattarella avrebbe sulla carta 66 grandi elettori in più rispetto ai 505 necessari al quarto scrutinio (ovvero 445 voti del Pd, 34 di Sel, 32 di Scelta Civica, 13 dei centristi, 32 delle autonomie e 15 di Gal, senza contare gli ex grillini che potrebbero convergere su Mattarella).

In serata arriva l’appello del premier ai partiti: «Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave. Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell’opposizione parlamentare. Non è una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella – presidente della Repubblica di tutti gli italiani – si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia».

Un messaggio distensivo che punta in particolare al Nuovo centro destra, affinché l’alleato di governo Angelino Alfano non voti scheda bianca alla quarta votazione, come sostenuto finora, e converga sul nome di Sergio Mattarella. Il pressing nei confronti di Ncd continua da stamattina, ma decisivo potrebbe essere stato il vertice alla Camera tra il premier e il ministro degli Interni. Il partito di Alfano, spiegano fonti parlamentari, è diviso tra chi vorrebbe votare Mattarella, come Beatrice Lorenzin, Andrea Costa, Laura Bianconi e i parlamentari siciliani, e chi, come Maurizio Lupi, vuole mantenere l’asse con Forza Italia, votando scheda bianca.

Quello di Renzi, ha dichiarato il senatore Ncd Roberto Formigoni, «è un appello che va nella direzione che avevamo auspicato e ripara all’errore di metodo iniziale, togliendo a Mattarella quell’aura di uomo solo del Pd».

Tiene il punto Forza Italia, che nonostante l’appello del segretario Dem continua a sostenere l’intenzione di votare scheda bianca domani mattina. «Come deciso ieri con Silvio Berlusconi e approvato all’assemblea dei grandi elettori – spiegano i capogruppo alla Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani – confermiamo che dalla quarta votazione Forza Italia voterà scheda bianca». Lapidario il commento del consigliere Fi Giovanni Toti, a chi gli chiede un commento sul messaggio del premier: «Renzi chi?».

In serata Forza Italia e Nuovo centrodestra si incontreranno di nuovo per decidere la posizione da tenere nella quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Secondo alcune indiscrezioni non sarebbe totalmente da escludere una clamorosa giravolta di Berlusconi, che potrebbe infine chiedere ai suoi di appoggiare il giudice della Consulta.

Forza Italia lamenta non tanto un’opposizione nei confronti di Sergio Mattarella quanto piuttosto la «rottura di un metodo, una forzatura», per dirla con le parole di Paolo Romani ovvero la decisione unilaterale del nome da parte del Partito Democratico. Nel pomeriggio Brunetta aveva dichiarato: «Renzi ha rotto il patto del Nazareno che da un anno governava il Paese e con questa scelta si andrà alle elezioni anticipate». Immediata era arrivata la smentita di Palazzo Chigi, attraverso una dichiarazione di Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Spiace che Brunetta evochi le elezioni anticipate. Ma il buon Brunetta si metta il cuore

in pace. Voteremo nel 2018, dopo aver fatto le riforme. Noi vogliamo farle insieme a Forza Italia, ma se Brunetta non vuole e Berlusconi seguirà il suo capogruppo alla Camera, le faremo senza Forza Italia. Noi andiamo avanti. Spero davvero di cuore di andare avanti insieme a Forza Italia e mi auguro che Forza Italia domani voti Sergio Mattarella».

Il M5s riunisce stasera alle 21 i parlamentari per decidere come comportarsi al quarto scrutinio. «Siamo al lavoro insieme ai colleghi della Camera per decidere la linea da tenere in vista della quarta votazione – scrive in una nota il coordinamento dei senatori ex M5s – Domani mattina comunicheremo la nostra decisione».

Luna De Bartolo

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