L'ICONOCLASTA

AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO, LE 12 PUNTATE DELLA WEB SERIE CHE HA SCOSSO LA POLITICA ITALIANA

2 maggio 2014 – Le rivelazioni di Mario Monti sulla richiesta da parte del Presidente della Repubblica della sua disponibilità a prendere il posto di Berlusconi ben 5 mesi prima della sua nomina a novembre 2011 a Palazzo Chigi da parte di Giorgio Napolitano, le interviste esclusive a Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e altri, i sospetti di Romano Prodi su Massimo D’Alema, accusato di aver ispirato i 101 franchi tiratori che hanno bloccato la sua corsa al Quirinale. E molto di più.

Non solo scoop e indiscrezioni ma una vera e propria “radiografia del potere” che parte dalla Milano degli anni Ottanta per arrivare a oggi, al nuovo corso inaugurato da Matteo Renzi e continuamente ostacolato e messo in discussione dai conservatori, quei gattopardi accucciati in Parlamento, nei ministeri, nelle aziende di Stato, nei sindacati, nelle lobby professionali.

A tre mesi dal lancio della prima puntata su Corriere.it, ripresentiamo l’intera serie di Ammazziamo il Gattopardo, tratta dal libro best-seller edito da Rizzoli e frutto delle diverse conversazioni di Alan Friedman con le personalità che detengono o hanno detenuto il potere in Italia e non solo: gli ex primi ministri Giuliano Amato, Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, Mario Monti, Romano Prodi, e l’attuale inquilino di Palazzo Chigi, Matteo Renzi. E poi Franco Bassanini, Emma Bonino, Vittorio Grilli, l’ex Ragioniere di Stato Andrea Monorchio, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, Carlo De Benedetti, Corrado Passera, Fabrizio Saccomanni, Pietro Ichino, il celebre economista Nouriel Roubini, gli accademici Tito Boeri e Luca Ricolfi, il costituzionalista Michele Ainis e l’ex presidente della BCE, Jean-Claude Trichet.

Dodici episodi che ricostruiscono la nostra storia più recente e provano a dare delle risposte concrete alle numerose problematiche che da anni l’Italia non ha voluto o potuto affrontare.

A partire da oggi e per il prossimo mese riproporremo due episodi a settimana iniziando dal Prologo, che mostra il baratro in cui rischia di cadere il nostro Paese in mancanza di una vera scossa.

Cosa succede se in Italia si spezza la coesione sociale? – La prima puntata della web serie si apre con le violenze di piazza San Giovanni del 15 ottobre 2011, un assaggio di quello che ci aspetta se non riusciamo a risolvere il forte disagio sociale, se continuiamo a rimandare quelle riforme fondamentali per rimettere l’Italia sul binario della crescita. Proprio in questi giorni – il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, ormai da anni giornata di lotta e non più ricorrenza, in un Paese dove la disoccupazione a doppia cifra lascia a casa quasi un giovane su due – Torino è stata teatro di scontri violentissimi, che danno la misura di quanto la coesione sociale sia al collasso. Le parole del celebre economista Nouriel Roubini svelano quanto vicini siamo all’abisso e dipingono un quadro dark, un futuro cupo che può essere scacciato solo a patto di operare un cambiamento profondo e radicale. Le potenzialità al Bel Paese non mancano di certo. Come osserva l’ex presidente della BCE, Jean-Claude Trichet, anch’egli intervistato per questo episodio, «C’è un paradosso in Italia che è molto difficile da chiarire. Ci sono risorse umane fantastiche, moltissimi imprenditori che sono estremamente vitali, e allo stesso tempo la crescita è irrisoria, non adesso ma da molti anni». Per rompere questo paradosso, l’unica soluzione è ammazzare il Gattopardo. Per rinascere come Paese

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