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FBI, Trump minaccia Comey: “Deve sperare che non ci siano registrazioni dei nostri colloqui”

12 maggio 2017 – Minacce a mezzo twitter: «James Comey deve sperare che non ci siano registrazioni delle nostre conversazioni prima di far filtrare notizie alla stampa». Donald Trump, dopo aver rimosso il direttore dell’FBI che stava indagando su di lui, assume comportamenti che ci si aspetterebbe da un bullo di periferia, non certo dal presidente della più potente democrazia del mondo.

Le conversazioni citate da Trump nel suo tweet sono state messe in contesto dal New York Times, che ricostruisce un incontro tra Comey e il presidente una settimana dopo l’insediamento di quest’ultimo, una cena tête-à-tête tra i due uomini la sera del 27 gennaio. Secondo il quotidiano, in quell’occasione Trump avrebbe chiesto al direttore dell’FBI se poteva contare sulla sua «lealtà». Comey avrebbe risposto di non potergli assicurare «affidabilità» nel senso politico convenzionale, ma che sarebbe sempre stato onesto con lui. Secondo le fonti del NYT, Trump avrebbe insistito nel chiedere lealtà, Comey avrebbe ancora una volta offerto la sua onestà. Scrive il New York Times: «Forse Trump non ha compreso che, per tradizione, i direttori dell’FBI non devono essere politicamente leali, ed è per questa ragione che il Congresso, nel 1970, ha promulgato una legge che accorda loro un mandato di 10 anni, allo scopo di renderli indipendenti dal presidente».

La Casa Bianca ha smentito le affermazioni del quotidiano. E in un’intervista alla NBC, dopo aver descritto Comey come «un esibizionista, un narcisista, uno che stava creando grossi problemi all’FBI», Trump ha invece affermato che, nel corso di quella cena, gli avrebbe chiesto se era sotto indagine, e il direttore avrebbe risposto di no.

Inoltre, la Casa Bianca sembrerebbe aver abbandonato l’idea di una visita del presidente alla sede dell’Fbi, dopo aver appurato che probabilmente non sarebbe stato accolto con calore dai dipendenti del Bureau. Secondo quanto riferito da un dipendente dell’agenzia alla NBC, «la maggior parte dei dipendenti è fedele all’ex direttore James Comey».

Trump annuncia poi su Twitter che sta addirittura pensando di cancellare i briefing quotidiani della stampa, dopo i pasticci della Casa Bianca, che ha cambiato più volte versione sulle motivazioni che hanno portato all’allontanamento di Comey. «È una presidenza molto attiva – scrive Trump – i miei sostituti non riescono a riferire con la necessaria precisione. Forse è meglio procedere con risposte scritte». Non sorprende certo che a Washington si inizi a parlare ad alta voce di impeachment.

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