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Prodi sulla crisi in Ucraina


Un’analisi originale e forte dall’ex Presidente della Commissione europea e ex-premier, che parla a ruota libera della geopolitica dell’Ucraina.

«Io condivido alla lettera quello che ha scritto Sergio Romano sul Corriere, quello che ha scritto Kissinger sul Washington Post, cioè: l’idea che l’Ucraina possa essere o dell’uno o dell’altro è un’idea assolutamente folle. L’ultimo atto del mio governo, insieme ai francesi e, credo, anche ai tedeschi, fu quello di votare contro l’entrata nella Nato dell’Ucraina con un discorso europeo che era estremamente serio, dicendo qui è cultura russa e cultura europea assieme, o noi dilaniamo il paese o dobbiamo avere un assoluto accordo fra Russia e Europa. Cioè: “Ucraina non come campo di battaglia ma come ponte”, sono le parole che io ho utilizzato nell’ultimo colloquio che ho avuto con Putin. Si è inserito qui un altro problema, incredibile, che l’Europa così divisa, così pasticciata, fa sì che adesso i protagonisti siano la Russia e l’America, e l’Europa è solo un protagonista secondario.»

Prodi ha fatto questa analisi venerdi sera, 14 marzo, rispondendo a una domanda di Armando Nanni, Direttore del Corriere Bologna, durante la presentazione del libro di Alan Friedman alla Libreria Coop Ambasciatori.

Disponibile anche su Corriere.it

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