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Chicco Testa: «Sull’immigrazione, magari potessimo fare tutti come la Germania». E sull’Italia: «Quando Renzi dice che “un paese con meno tasse è un paese più libero”, io faccio veramente il tifo»


Intervista di Luna De Bartolo

12 settembre 2015 – «Incertezza». Così Chicco Testa, dirigente di lungo corso di aziende pubbliche e private ed ex parlamentare, riassume il clima che si respira al Forum Ambrosetti di fronte a uno scenario economico che definisce «inedito», caratterizzato dal costo basso del petrolio e delle materie prime e da un’inflazione vicina allo zero. «Nessuno ha una ricetta», spiega. «In questi anni l’Europa – punta il dito l’ex presidente Enel che ora, tra le varie cariche, è numero uno di Sorgenia e Assoelettrica – ha fallito l’incontro con il driver principale, l’innovazione tecnologica». «Mentre la rivoluzione di internet negli Stati Uniti ha prodotto almeno dieci giganti (Facebook, Google, etc.) in Europa non ce n’è uno».

Per quanto riguarda la Cina
, secondo Testa, c’è timore di fronte al rallentamento della sua economia ma non ci si aspetta una catastrofe: «Molti – commenta – fanno affidamento sul fatto che trattandosi di una società centralizzata, sia relativamente possibile per il governo usare leve di politica economica di cui altri paesi non dispongono».

Poi l’Europa. Il programma di Quantitative Easing non ha ancora prodotto risultati apprezzabili, e Chicco Testa individua quelle che, a suo avviso, restano le debolezze dell’Ue: «Manca una governance come si deve e manca ancora flessibilità, anzi aumentano le rigidità». Ad esempio, manca apertura nei confronti dell’immigrazione: «Magari potessimo fare tutti come la Germania», ovvero essere in grado di accogliere, integrare e elevarne il livello di educazione. Tra l’altro, aggiunge, in Germania «c’è un problema demografico abbastanza importante, simile a quello italiano». Tuttavia, in Italia «per decidere se una persona è un delinquente o un rifugiato impieghiamo un anno, un anno e mezzo. Se la Germania riesce a farlo in tre mesi, perché non riusciamo a farlo anche noi?».

Chicco Testa, firmatario, insieme con altri imprenditori, di una lettera di sostegno al primo ministro Matteo Renzi pubblicata alla fine di agosto sulle pagine del Corriere della Sera, conferma il suo apprezzamento nei confronti delle politiche dell’attuale governo: «Prima di pensare all’Imu – concede – vorrei che venissero ridotte prima le tasse sulle imprese, e anche le aliquote Irpef. Però quando il premier dice che “un paese con meno tasse è un paese più libero”, io faccio veramente il tifo».

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