Caro Gianluca, sono totalmente d’accordo con te. La riforma del welfare è uno dei punti principali della mia ricetta economica, spiegata in dettaglio nei capitoli VIII e IX di “Ammazziamo il Gattopardo”. Quello che io propongo è innanzitutto l’abolizione della cassa integrazione in deroga (un sistema iniquo e clientelare che non tutela il lavoratore ma il posto di lavoro, anche quando questo non c’è più) e la sua sostituzione con sussidi di disoccupazione uniformi e collegati alle politiche attive del mercato del lavoro (ovvero contratti di ricollocazione, corsi di formazione e riqualificazione, job center funzionanti) che tutelino tutte le persone che perdono l’impiego e non solo una piccola parte di queste. A completamento di questa riforma, è importantissimo introdurre un minimo vitale per chi si trova al di sotto della soglia di povertà: con una spesa annuale di circa 6 miliardi di euro sarebbe possibile garantire al 6 per cento di famiglie italiane in difficoltà, pressappoco un milione di nuclei, un sussidio di 550 euro al mese. Sarebbe un buon inizio.
Un caro saluto, Alan