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Il presidente di GE Europa: «Renzi spinga sulle riforme»

Presidente e amministratore delegato della General Electric Europe e North Asia, Ferdinando “Nani” Beccalli-Falco gestisce un impero di 94mila dipendenti e un fatturato di $27 mld in 30 paesi europei, e ha quindi un punto di vista privilegiato sull’andamento dell’economia nel vecchio continente. Alan Friedman l’ha intervistato a margine del workshop “The European House – Ambrosetti” a Cernobbio e gli ha chiesto di commentare proprio lo stato delle economie europee.

Beccalli parte dalla Germania della Merkel che, spiega, «sta continuando a performare come la Germania ha sempre performato. Solida, non velocissima, però continua a crescere, continua ad andare avanti».

Poi l’Europa del Nord, ovvero «la Norvegia, la Svezia, parte dell’Inghilterra anche, influenzate dalle ricerche e dallo sviluppo del petrolio nel mare del Nord». Questi paesi, spiega Beccalli, «stanno vivendo un periodo estremamente favorevole».

La Spagna, invece, «sta uscendo da quella crisi drammatica in cui si trovava e sta ricominciando a crescere», anche se, nota Beccalli «la base da cui partiamo è una base molto, molto bassa».

L’Europa dell’Est, «stava andando molto bene. Purtroppo gli eventi dell’Ucraina, della Russia, hanno creato una frenata degli investimenti stranieri».

Il Paese che più appare in affanno, spiega il presidente e ad di GE Europa, è la Francia: «Abbiamo avuto le votazioni, Hollande è stato praticamente schiacciato e abbiamo visto questa crescita di Le Pen, secondo me molto pericolosa per l’Europa. Il governo è stato rimpastato, vediamo se questo governo riuscirà a fare le cose che questo governo deve fare». Ovvero, interventi seri e profondi nel campo dell’economia, in particolare nelle «relazioni tra lavoratori e rapporti di lavoro».

E poi c’è l’Italia, che «dopo molti anni di difficoltà, dal 2008 in poi, sta ricominciando a riprendersi. È una ripresa molto lenta, una ripresa molto minuta, ma sta ricominciando a riprendersi». Ce la farà veramente l’Italia a voltare pagina? «Con grandi difficoltà, e ci vorrà un certo periodo di tempo». Il problema dei governi Monti e Letta, argomenta Beccalli, «è che non hanno avuto il tempo di eseguire sulle riforme. Io spero che Renzi abbia tempo sufficiente, che sono più di 11 mesi sinceramente, di completare la legislatura e eseguire tutte le riforme. Se riesce a farlo, l’Italia volta pagina».

Disponibile anche su Corriere.it

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