L'ICONOCLASTA

COOP ROSSE – Tangente da 330mila euro, arrestato il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino (Pd). Nelle intercettazioni spunta il nome di Massimo D’Alema: «Mette le mani nella m… come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose». L’ex premier: «Nessun illecito»

30 marzo 2015 – Per comprarsi il primo cittadino di Ischia, il gruppo Cpl Concordia, che opera nel campo dell’energia, avrebbe sborsato 330mila euro attraverso la stipula fittizia di due convenzioni con l’albergo di proprietà della famiglia di Ferrandino. E ancora: l’assunzione del fratello del sindaco, Massimo, come consulente e almeno un viaggio in Tunisia. In cambio, il gigante delle coop rosse avrebbe ottenuto l’assegnazione dell’appalto per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana.

L’inchiesta della procura di Napoli – coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto, e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il “Capitano Ultimo” – ha portato questa mattina all’arresto di sette persone tra cui il sindaco Pd Giuseppe “Giosi” Ferrandino e dirigenti di Cpl Concordia. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Dagli atti dell’inchiesta emerge un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia, da parte della Cpl Concordia, con cui la cooperativa retribuiva pubblici ufficiali per ottenerne «favori» nell’aggiudicazione di appalti. Coinvolti anche «esponenti della criminalità organizzata casertana». Secondo l’accusa, Ferrandino «era diventato una sorta di factotum al soldo della Cpl».

In una delle intercettazioni sulle tangenti a Ischia, Francesco Simone, dirigente della CPL arrestato, chiama in causa Massimo D’Alema (non indagato) evidenziando la necessità di «investire negli Italiani Europei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo» perché «…D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose». D’Alema ribatte di avere «rapporti con CPL Concordia ma – dice – è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere: non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale».

L’intercettazione ambientale in cui Francesco Simone parla di D’Alema con Nicola Verrini, responsabile commerciale di area della CPL Concordia, risale all’11 marzo 2014. Per il gip Amelia Primavera questa conversazione «appare di estremo rilievo», «oltre che per il riferimento a D’Alema» e «ad alcuni appartenenti alle forze di polizia», anche «per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici e le Istituzioni loro referenti, operando la netta ma significativa distinzione tra quelli che al momento debito si sporcano le mani, «mettono le mani nella merda» e quelli che non le mettono, distinzione che appunto dice tutto a proposito del modus operandi della Cpl e dei suoi uomini».

Dall’inchiesta emerge anche che la Cpl Concordia acquistò «alcune centinaia di copie dell’ultimo libro» di D’Alema «nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D’Alema». La Cpl avrebbe anche sponsorizzato la presentazione del volume «Non solo euro» dell’ex leader del Pd a Ischia, l’11 maggio 2014, con l’interessamento del sindaco Giosi Ferrandino, oggi arrestato. Francesco Simone, parlando al telefono con il sindaco, candidato Pd alle elezioni europee sottolinea l’importanza dell’evento: «…sotto la campagna elettorale faremo una cosa…» e poi «..questo pure è un segnale forte che ti appoggia tutto il partito…». «Ferrandino – scrive il gip – si mostra molto entusiasta».

Il giorno precedente, sempre a Ischia, «la moglie di D’Alema ha presentato la sua produzione di vini». E la Cpl, lo ammette lo stesso Francesco Simone interrogato dagli inquirenti, ne ha acquistate 2.000 bottiglie: «Confermo che la Cpl ha acquistato 2.000 bottiglie di vino prodotte dall’azienda della moglie di D’Alema, tuttavia posso rappresentarvi che fu Massimo D’Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente (della Cpl, ndr) Casari, a proporre l’acquisto dei suoi vini».

Il 20 novembre 2014, in una perquisizione presso la Cpl Concordia, gli inquirenti hanno sequestrato tre dispositivi di bonifici effettuati dalla cooperativa in favore della Fondazione Italianieuropei, legata a Massimo D’Alema, ciascuno per l’importo di 20 mila euro, nonché un ulteriore bonifico per l’importo di 4.800 euro per l’acquisto di 500 libri di Non solo euro, scritto dall’ex premier.

Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip sottolinea, tra l’altro, che «per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla CPL Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l’esponente politico che è stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa CPL Concordia, che è tra le più antiche cosiddette “cooperative rosse”, ovvero l’onorevole Massimo D’Alema».

Luna De Bartolo

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