L'ICONOCLASTA

Esclusiva: Milly Carlucci si racconta al The Hollywood Reporter Roma

La regina di Ballando con le stelle svela i segreti del backstage dopo una stagione davvero stellare

Il mio articolo su The Hollywood Reporter Roma

Nella lunga storia della televisione italiana, Ballando con le stelle su Rai Uno si colloca come uno dei programmi di maggior successo di tutti i tempi. Il fascino duraturo dello show e la sua capacità di attirare ogni sabato sera circa quattro milioni di telespettatori sono il risultato di un’enorme quantità di preparazione meticolosa e di un cast stellare.

Qual’è, dunque, il segreto di questa storia di successo italiana? È forse il format di questo talent show, che da diciannove anni abbina ballerini professionisti a celebrità di altissimo livello? È la giuria, spesso caustica e talvolta controversa, composta da Selvaggia Lucarelli, Guillermo Mariotto, Fabio Canino e Ivan Zazzaroni? O sono le spettacolari coreografie, le sontuose scenografie, gli straordinari costumi o la magnifica musica eseguita da un’orchestra incredibilmente professionale guidata da Paolo Belli, con arrangiamenti del Maestro Luigi Saccà? Oppure è la magia di Milly Carlucci, all’anagrafe Camilla Patrizia Carlucci, l’iconica conduttrice e direttrice artistica dello show fin dal 2005? La risposta è, naturalmente, un mix di tutti questi elementi. Ma la vera diva di Ballando con le stelle è senza dubbio la Regina della Danza in persona, l’unica e inimitabile Milly Carlucci.

Ecco l’intervista.

Questa è stata la diciannovesima stagione e abbiamo visto il 29% di share e ad un certo punto per l’ultimo spareggio nel semifinale addirittura uno share salito a 40% su Rai Uno. Come hai fatto?

Ma questo è un lavoro che viene da lontano perché noi pian piano negli anni abbiamo cercato di non essere un programma che invecchiava ma un programma che cercava di diventare un classico. Essere un classico vuol dire che poi la gente ti aspetta ogni anno perché dice chi arriva.  Arriva Ballando?  Allora facciamo i gruppi di famiglia, i gruppi di amici per seguire la trasmissione, ed è un altro modo di vivere il programma. Chiaro che il tuo sforzo deve essere quello di rinnovarti nella tradizione. 

Certo, certo, ma raccontami, portami indietro a 2004, 2005, la prima stagione, c’erano quattro o sei puntate all’inizio? 

A gennaio del 2005 io avevo per contratto quattro puntate di un esperimento. Allora c’era chi mi diceva, ripetiamo un programma che avevo fatto nella stagione precedente che si chiamava Una giornata particolare. Ma quell’anno io sono andato in Inghilterra a settembre – siccome avevo mia figlia in scuola li e ero andata a trovarla un fine settimana – e io ho visto la partenza di questo programma che si chiamava Strictly Come Dancing, che era alla la sua prima edizione perché, per raccontarlo agli amici del The Hollywood Reporter, in Inghilterra c’era un programma che si chiamava Come Dancing. Era dedicato ai professionisti, cioè Carolyn Smith l’ha fatto, lei una professionista di ballo, con il suo ballerino, ha fatto. Ed è andato avanti fino, credo, al 1998, 1999, una cosa così, e poi lo interrompono perché pian piano l’ascolto era andato diminuendo. Nel 2004 loro dicono facciamo quello che si chiama un “reboot”, cioè prendiamo questo concetto e lo cambiamo mettendo insieme al professionista uno che non è professionista di ballo ma è famoso per qualcos’altro..

…i cosiddetti VIP

Esattamente, i VIP. Io vedo questa cosa in Inghilterra e dico ma quanto è divertente e la propongo in Rai e lì sono stata accolta con scetticismo, ma devo dire legittimo perché era l’epoca in cui c’erano dei grandi show, i one man show dove c’era il balletto, allora che faceva il balletto? Il comico aveva finito il suo numero, prima che arrivasse il cantante c’era il balletto di gruppo dove si facevano un po’ di movimenti così colà ma non c’era una storia in quei balletti, era così, era solo un esercizio ginnico diciamo…

Un Corradino, un Magalli …

Sì sì sì sì sì, e quindi abbiamo detto un programma tutto di ballo non funzionerà, diciamo proviamo perché è divertente, tanto erano solo quattro puntate. Noi partiamo proprio per queste quattro puntate e facciamo al nostro esordio quasi il 32 per cento, che è stato una cosa, come si suol dire, un botto veramente, una cosa incredibile per cui finisce che da quattro puntate ci viene chiesto di corsa di farne sei e poi otto. E ho detto ma come facciamo, sono finiti i concorrenti, e lì ci siamo inventati il ripescaggio…

Ok.

Perché allora per poter allungare il brodo abbiamo detto: Diamo una chance a quelli eliminati di prendere l’ultimo treno di rientrare in gata e a questo punto abbiamo avuto l’idea della di quella che poi è diventata la serie. Quest’anno ci hanno chiesto 12 puntate, che è veramente una prova che per voi concorrenti è stata lunga e dura.

Io sono riuscito a restare sei puntate, ma sono tornato per il ripescaggio certo con A Chorus Line 

Bellissima.

Ora una domanda personale un po’ fazioso, sono un giornalista molto neutro e imparziale ma questa volta è una domanda faziosa: È la migliore ballerina di tutti in Giada Lini?

Giada Lini è divina, è meravigliosa e ha saputo fare un grande lavoro su di te perché tu veramente appartiene a quel gruppo di concorrenti di balando che vengono da zero, cioè arrivano da non aver fatto nulla, nulla di nulla, per cui va plasmata una mentalità anche da concorrente, da ballerino, e va anche plasmata una resistenza alla fatica e al dolore, perché anche se non ti fai male e ti rendo veramente merito di non esserti fatto male mentre facevamo la nostra serie, però non ti fai male ma c’hai male al collo, male alla schiena, male alle gambe, male alle ginocchia, perché metti in moto tutta una macchina che non è abituata a fare questo. 

Non a caso il pubblico non lo sa, ma sotto, dietro le quinte qui a Ballando c’è un fisioterapista disponibile. 

Sì, sì, noi abbiamo un team fisioterapico con tutta, la tecar, la magnetoterapia, tutte le macchine possibili e immaginabili e poi abbiamo, fa molto ridere, una convenzione come una clinica ortopedica. 

Perfetto, che era necessario perché la povera Anastasia questa stagione, la ballerina di Francesco Pallantoni si è fatta male. 

Lei si è fatta molto male perché ha avuto un grossissimo infortunio alla caviglia che però è stato immediatamente tamponato dal nostro fisioterapista qui che l’ha fasciata bene, poi ha iniziato la terapia e nel giro di due settimane ha cominciato a rimettere giù il piede, che è stato un miracolo.

Parliamo invece delle stagioni del passato, mi parli di due o tre dei momenti più affascinanti o due o tre delle star, dei VIP più importanti negli ultimi 19 anni?

Allora ti posso parlare di una star che è stata abbastanza difficile portare dentro al programma, io non mi aspettavo che avesse questa disinvoltura, questa diciamo, anche questa ironia di volersi buttare a fare un programma con il nostro ma poi non ce l’ha fatta a resistere e ti dirò chi è: Diego Armando Maradona. Che cosa è successo con lui? Lui si è buttato nel programma e lui è felicissimo naturalmente. Peccato che non ci aveva detto però quando abbiamo fatto il contratto che lui il martedì sera aveva un programma che si chiamava la La Notte del 10, sulla televisione argentina, e quindi lui il sabato era in Italia e il martedì era in Argentina. Quando noi abbiamo scoperto questa cosa abbiamo detto ma siamo rovinati cioè come facciamo? Lui cosa faceva? Faceva la trasmissione il sabato, la domenica andava subito a riallenarsi per impostare un po’ la coreografia e partiva per l’Argentina perché un volo lunghissimo e lui doveva preparare il lunedì la trasmissione del martedì. Il martedì fatta la trasmissione, si rimetteva in aereo e tornava indietro. Siccome lui tra l’altro era reduce dal famoso bypass gastrico che aveva fatto tutta questa cosa qui, dopo quattro settimane di questo avanti e indietro i suoi valori nel sangue erano completamente sballati perché ovviamente il suo fisico doveva, cioè sì il palloncino, sì il dimagrimento abbomba però ti devi un po’ riguardare e quindi poi abbiamo fatto una quinta puntata nella quale lui era in Argentina, abbiamo mandato lì la ballerina, hanno fatto un ultimo ballo d’onore, ma perché lui non poteva più fare questo, ma non è da essere umani. 

Però era un’esperienza. Un’esperienza. E un altro stagione, un altro star.

Ma abbiamo avuto allora star internazionali americane tipo Ron Moss, Beautiful. Abbiamo avuto personaggi dello sport, ma come Mike Tyson per dirti. 

Mike Tyson è stato concorrente a Ballando? 

Come ballerino per una notte. E anche Carl Lewis è stato ballerino per una notte da noi. Come no, certamente. Ma noi abbiamo avuto Anastasia, ballerina per una notte. Personaggi di grandissimo livello internazionale, veramente è stato meraviglioso. Ron Moss no, è stato proprio concorrente. Ma lui si è trasferito in Italia, non ha fatto in quella stagione Beautiful e ha lavorato con noi. 

Però quello che il pubblico non apprezza forse è che Milly Carlucci non è soltanto la persona che conduce Ballando con le stelle, è il direttore artistico. E si vede la mano di Milly in ogni cosa dalla sartoria, dal vestito alla coreografia come riesce a fare tutte queste cose? Basta un elenco delle 10.000 cose che fai.

Beh, il lavoro del Direttore Artistico di un programma così complesso ovviamente è un lavoro complesso perché ci sono le musiche, ci sono le scene, perché c’è la regia proprio del numero, tu hai visto che lo costruiamo insieme nel miglior modo per le telecamere e poi ci sono gli abiti, poi ci sono le clip da riguardare, insomma c’è tantissimo lavoro e infatti si comincia la mattina e si finisce, non si sa a quale ora, a l’una di notte, sì a l’una di notte, ieri era uno e mezza.

Sei giorni alla settimana, ma domenica si dorme un pochettino?

Domenica, io domenica sto a letto, sto come una mummia, Tutankhamon, messo là a mummia. 

Adesso ti faccio due domande, una simpatica e una cattiva. 

Vai.

Sei contenta di aver fatto il record di 19 anni di share quest’anno?

Allora io sono contenta più che del… io sono contenta degli ascolti. Chi di noi non è contento degli ascolti? 

Quattro milioni di italiani ogni sabato sera. 

No, ma è la questione che noi che facciamo televisione purtroppo siamo giudicati anche dalla nostra azienda ogni mattina in base al numero che c’è scritto su quel rapporto lì. Ma la cosa che a me fa piacere, perché è quello che garantisce secondo me il futuro del programma, è proprio il buzz che c’è intorno al programma, il fatto che ne parlino tutti, perché da RaiPlay, RaiDigital, cioè su tutte le piattaforme social, perché nei bar, i tassisti, negli alberghi, per strada, la gente parla di ballando critica, come si fa con Sanremo, come si fa quando balla, quando gioca la tua squadra del cuore, cioè c’è una passione tra chi è pro e contro, intanto è sempre così. Alan Friedman, c’è  chi lo ama, chi lo odia, ma questo è giusto. E allora quelli chiamano e odiano, si azzuffano tra di loro e si crea discorso durante la settimana e si arriva felicemente alla puntata successiva, quindi io di questo sono grata perché questo grande dialogo intorno al programma, poi tutti gli altri programmi del daytime ne parlano, ospitano i nostri protagonisti, vuol dire che il programma è vitale.

Ecco la domanda antipatica. Ti rendi conto, io sono economista e ho fatto due conti, ho cercato di immaginare quanti minuti di pubblicità ci sono in quattro ore e mezzo e io ho calcolato fra 48 e 52 minuti di pubblicità a circa 100-150 mila euro per ogni 30 secondi quindi ho fatto un calcolo che la Rai probabilmente spende, non si può dire, ma il mio calcolo è quasi un milione di euro per puntata e guadagna 10 volte quello per puntata. Praticamente, come ti senti di pagare gli stipendi di tutti gli altri dipendenti della Rai con questo programma, o sono antipatico?

No, no no. Quello che spendiamo per puntata è molto meno della cifra che tu hai detto, purtroppo. Io vorrei una cifra così, anzi. Vedi, un analista dice che noi dovremmo costare un milione a puntata. Avete capito? Avete sentito? 

L’orchestra, per esempio, quanti sono? 28? 

Sono 22.

22. E quanti brani devono imparare ogni settimana?

Oooh, è una quantità! Tu considera che quando abbiamo la prima puntata noi eravamo 13 coppie con due pezzi preparati, più il ballone operativo, quindi sono 26, 27, la sigla 27, 28 pezzi. Questa puntata è vero che nella finale ci sono solo sei coppie, ma faranno il primo pezzo, due cavalli di battaglia, un altro pezzo, poi il ring finale, quindi andiamo…

Ma quando eravamo 12 o 10 o 11 o 13 insieme, per ognuno ce lo spareggio, quindi vuol dire che l’orchestra deve capire, leggere e performare 40 brani?

Si è una quantità infinita e loro sono molto, molto, hai visto, agili anche nel fare le cose all’impronta. 

Sono bravissimi. 

Tu dici, pezzo dal dettaglio quando facciamo le prove a sorpresa e loro partono e vanno. 

La cosa che a me fa tenerezza e rispetto molto, è che questo, è un programma di quello che io chiamerei la vecchia, vera RAI, la RAI di sempre, perché c’è una sartoria qui, c’è l’orchestra, c’è tutto un microcosmo del mondo. Adesso ti faccio due o tre nomi e tu spieghi al pubblico chi sono, perché i tuoi fan amano questo. Allora, Luigi Sacca.

Lui è il nostro arrangiatore, è il maestro d’orchestra che fa tutti gli arrangiamenti, i nostri brani non sono mai l’esecuzione fotocopia del brano originale perché spesso devono proprio cambiare tempo per diventare un Paso Doble, ma senza stravolgere lo spirito originario del pezzo quindi vanno arrangiati in una maniera che sia fatta bene con gusto, e dando a voi che dovete ballare anche il supporto sotto per appoggiare i passi sul tempo giusto. 

Il pubblico forse non si rende conto che non è registrato quello che sentono, è sempre l’orchestra da vivo. 

Sempre. Anche perché l’orchestra fa un’altra cosa, li guarda, nel senso che se loro tardano nel finale e noi abbiamo la battuta finale, loro sanno che devono in qualche modo, e questa è la genialità e la bravura loro, in qualche modo loro devono essere capaci di allungare magari un bar, due bars, qualcosa, per aspettarvi modo che ci sia Pah-bam…

Finché si mette la ballerina sulla spalla. 

La posa finale, certo.

E Paolo Belli?

Paolo Belli è mio fratello praticamente, non è mio fratello di sangue ma è diventato mio fratello ed è la persona che guida la Sala delle Stelle, è il band leader perché poi lui è la persona che ha creato questo gruppo meraviglioso che poi lo segue nei concerti in tutta Italia ed è da sempre l’anima giocosa di questo programma. 

Ecco adesso faccio nomi che il pubblico non ha mai sentito Luca Grande, Elisa, Nunzia, chi sono?

Questi sono personaggi che girano intorno alla nostra costumista Federica Boldrini e sono quelli che creano il look dei nostri personaggi. Vale a dire che noi abbiamo una riunione lunedì in cui cominciamo a dirci allora questa settimana intanto siamo sicuri facciamo valzer oppure facciamo quick step? Dove siamo ambientati? Siamo a Broadway? Invece lo vogliamo ambientare a Parigi, e quindi tu sei vestito anni venti o anni cinquanta? E ognuno poi dice anche la sua perché chiaramente non è che tu prendi Alan Friedman e gli dici mettiti questa cosa perché Alan vuole sentirsi a suo agio ed essere se stesso e ha un suo pubblico di riferimento da cui proviene prima di essere diventato un ballerino di Ballando con le stelle, con cui ha un patto di credibilità, e quindi noi dobbiamo mantenere la credibilità, mantenere il gioco nostro di Ballando con le stelle, e quindi concordiamo dei look che vengono poi sviluppati durante la settimana. 

Adesso arriviamo alla parte più sfiziosa, la giuria. Numero uno ci racconta come nacque la giuria?

Allora, intanto nacque dal fatto che dovevamo mettere insieme un pannello di giudici sapendo che in Italia non potevamo fare l’operazione che è stata fatta in Inghilterra. Gli inglesi sono pazzi per il ballo da sala, veramente pazzi, è una cosa che adorano profondamente e seguono con grandissima attenzione e hanno una giuria fatta di tutti esperti di ballo, cioè tutti Carolyn Smith, che in Italia sarebbe impossibile perché il nostro vasto pubblico, di Rai Uno, in realtà non è così tecnico, forse non è neanche mai andato a ballare, quindi non ha idea di che cosa sia il grapevine, piuttosto che il pivot, piuttosto che altre cose, quindi è inutile parlare di queste cose. Quindi noi abbiamo creato una giuria dove c’era un grande esperto al centro, Presidente, e poi personaggi di colore, di costume, di spettacolo, ognuno con una propria identità. 

E vediamo un attimo. Abbiamo la famosa Selvaggio Luccarelli. Tutti mi hanno detto sempre in Toscana, le amiche delle mie moglie toscana: “Stai attento a quella Selvaggio Luccarelli.” Invece io non l’ho trovato particolarmente offensivo, forse perché non mi chiamo Teo Mammucari, o Sonia Bruganelli. E Sonia Bruganelli, dietro le quinte, è simpatico. 

Molto simpatico.

E allora, Selvaggia com’è nata? 

Allora, Selvaggia è nata un po’ di anni fa, perché questa è una giuria che si è consolidata in questo modo negli ultimi anni, ma abbiamo avuto vari cambiamenti, tra cui non posso non citare il nostro amatissimo Lamberto Sposini, che purtroppo abbiamo perso a causa di una sua grave malattia, e quindi questa è anche l’occasione per dirgli che li vogliamo bene sempre e comunque. A un certo punto noi notiamo questa giovane blogger che scriveva in modo molto interessante che era un po’ all’inizio di questa sua esperienza giornalistica, ma davvero acuta e anche con quel tratto di irreverenza che ci sta perché poi uno come voi non può essere sempre “Quanto sei bello, quanto sei bravo, come sei buono, come sei carino”. Si deve anche ogni tanto mettere un pizzico di censura e di critica. 

E l’altro personaggio su cui volevo il suo parere non è il simpatico Alberto Matano, non è il simpatico Fabio Canina, non è il simpatico Ivan Zazaroni…

Gugliemo Mariotto! Ecco! 

Ecco! Che devono pensare il pubblico di Mariotto? Perché mi chiedono sempre, non più di Selvaggia, ma di Mariotto. Tutti mi chiedono dove è sparito, è andato via, che è successo, io non so come rispondere, vuoi rispondere tu al pubblico? 

Allora rispondo io, intanto Mariotto è uno dei soci fondatori di Ballando con le stelle, lui c’era dal primo anno, ed è un personaggio sicuramente molto interessante perché è una persona intelligente, con una grande cultura musicale e di ballo perché lui lo ama proprio. Lui è uno di quelli che sono andati a Cuba a veder ballare la salsa, in Argentina a veder ballare il tango, il samba a Rio e sulle spiagge brasiliane, quindi proprio è un amante di questo mondo. Abbiamo avuto un momento difficile, e questo momento difficile nasce da un suo personale momento difficile umano, fisico, di salute, quindi è per questo che ho detto non posso entrare nel dettaglio per una questione di privacy. Non è stata l’alzata di testa di uno che vuole fare il fenomeno, ma un momento.

Non è andato via a ballare con Amanda Lear?

No, non è andato a ballare con Amanda Lear. Però siccome nelle famiglie come la nostra una persona in difficoltà si prende per mano e ci si prende cura. Certo. Come nelle famiglie, cioè dici, stiamo per mano e superiamo sto momento.  

E infine, anche Milly Carlucci va in vacanza? 

Vado in vacanza, vado in montagna, mi separo da tutto e poi ritornerò.

Milly Carlucci, grazie tanto per Ballando con le stelle, grazie per questa intervista, buone vacanze, buon Natale a tutti. 

Buone vacanze, buone feste.

Puoi augurare al pubblico? 

Sì, allora proprio in telecamera così davvero che sia un momento di serenità per tutti quanti voi. Ce la meritiamo, ce la siamo guadagnate. 

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