L'ICONOCLASTA

Il caso della Siria segna la fine del secolo americano. Il mio Presidente ha fatto una figura di…

13 Settembre 2013 – Da americano, è con molto rammarico che vi dico che sul caso della Siria il mio Presidente sta facendo un bel pasticcio.

L’incompetenza del Segretario di Stato John Kerry l’abbiamo vista in questi ultimi giorni. La sua promessa di un attacco «incredibilmente piccolo» è stata un’uscita incredibilmente stupida.

Ma a preoccuparmi sono la debolezza e il comportamento confusionario di Obama. Prima minaccia l’attacco, poi si trova senza gli inglesi, poi si trova con tutti contro al G20 di San Pietroburgo, poi arriva ad abbracciare la proposta russa sulle armi chimiche, naturalmente subito accettata dall’alleato e amico di Putin, il cinico Macellaio di Damasco.

Putin sta uscendo da questa storia come il più furbo e più influente dei leader in questo momento. L’articolo che ha scritto per il New York Times è una mossa da mago della comunicazione. Infatti tutte le sue mosse non fanno una piega.

E gli americani si stanno trovando in una situazione lose-lose.

Il giornale di Assad, Al Watan, l’ha detto in modo chiaro ieri con questo titolo: «Mosca e Damasco tirano il tappetto da sotto i piedi di Obama».

Obama ne sta uscendo come un leader debole, un politico senza esperienza del mondo. E alla fine il famoso “secolo americano” s’incammina oramai verso il tramonto.

L’emergenza in termini economici di un mondo multipolare e non più bipolare (USA e URSS di una volta) o unipolare (gli anni di George W. Bush) è già chiara da qualche anno vista la crescita della Cina, che tra dieci o quindici anni sarà la vera superpotenza economica del 21esimo secolo. Ma ora, con questo caso della Siria, il declino dell’influenza e del potere americano subirà una repentina accelerazione, si andrà verso un mondo quasi post-americano.

Intendiamoci: amo il mio Paese. E l’America rimarrà il Paese più importante del mondo per tanti anni, e in tanti modi.

Ma mi dispiace davvero che Obama si sia mostrato molto meno bravo di Putin in questa vicenda.

Vladimir Putin, of course, ha oggi accolto positivamente l’annuncio della Siria di adesione al trattato mondiale contro le armi chimiche. E Assad ha rilanciato, ponendo nuove condizioni. E John Kerry è tornato a minacciare un attacco.

Ho forti dubbi che alla fine Assad firmi davvero la convenzione internazionale che vieta le armi chimiche e le consegni tutte all’Onu – impresa tra l’altro neanche facile, nel mezzo di una guerra civile.

Per quanto riguarda il mio Presidente, a questo punto lui può soltanto migliorare.

ULTIMI ARTICOLI