Nei 500 anni della prima esplorazione della baia di New York compiuta da Giovanni Da Verrazzano, l’Istituto Geografico Militare ripropone l’affascinante storia di come le conoscenze geografiche hanno compiuto un salto di qualità grazie alle sue prime mappature della costa atlantica, dalla Carolina del Nord (Stati Uniti) a Terranova (Canada). L’avventura del grande navigatore fiorentino, primo europeo ad attraccare nell’Hudson, sbarcherà anche in tv, martedì sera 7 maggio, su Raitre
Cinquecento anni fa le conquiste dei grandi navigatori italiani cominciarono a modificare l’idea di Nuovo Mondo e della geografia fino ad allora conosciuta. Ma fu proprio il fiorentino Giovanni Da Verrazzano – nome forse meno conosciuto di Colombo e Vespucci – ad aprire nuovi orizzonti alla geografia e alla cartografia rinascimentale, con i suoi disegni e i racconti dettagliati delle sue esplorazioni Oltreoceano.
Dopo il suo primo viaggio, commissionato nel 1524 dal Re di Francia ma reso possibile dai Gondi, famiglia di banchieri fiorentini, furono tracciate nuove rotte commerciali per i mercanti dell’epoca mentre la geografia incominciò ad arricchirsi di particolari sulla morfologia dei territori, la tipologie di flora e fauna e finanche le abitudini delle popolazioni locali.
Grazie alle conoscenze di Giovanni Da Verrazzano fu possibile costruire un nuovo mappamondo e produrre nuove carte”, ha spiegato con entusiasmo il comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, il Generale Massimo Panizzi, tra i primi ad aderire al progetto di una mostra, curata dal professore e geografo Andrea Cantile, in concomitanza con le celebrazioni transatlantiche del navigatore-umanista che per primo avvistò quel “sito gradevole tra due piccole ma prominenti colline attraversate da un fiume molto grande”, dove nel 1665 sarebbe sorta New York.
Firenze ereditò sia la cultura geografica sia la tradizione cartografica per aver dato i natali a esploratori del calibro di Vespucci e Da Verrazzano. Nel capoluogo toscano, non a caso, ha sede l’Istituto Geografico Militare (IGM) ente per il supporto geotopocartografico delle unità e dei comandi dell’Esercito Italiano. Al suo interno, che già ospita il Museo Storico della cartografia Italiana, è stata allestita la mostra “La visione mutevole di un mondo ancora da scoprire: la cartografia nell’epoca di Giovanni Da Verrazzano” (aperta fino al 31 maggio, orari 13:00 – 18:00).
ll’inaugurazione, lo scorso 24 aprile, sono intervenute autorità civili e militari tra cui il governatore della Toscana, Eugenio Giani, insieme a Massimo Panizzi, comandante dell’Istituto Geografico Militare, al curatore della mostra Andrea Cantile, presidente della Fondazione Osservatorio Ximeniano e a Daniele Ballard, console generale americano a Firenze. Presenti anche la presidente dell’Associazione Amici della Storia e della Cultura Italiana (ACSI) Randa Eid che ha promosso l’iniziativa insieme ad Alan Friedman e Giuseppe Pedersoli, produttore e regista di un nuovo docufilm sul viaggio di Giovanni da Verrazzano (già presentato in anteprima a New York e a Firenze) che è parte integrante del progetto volto a riscoprire la figura del grande esploratore fiorentino in tutta la sua complessità.
Dopo il suo primo viaggio, commissionato nel 1524 dal Re di Francia ma reso possibile dai Gondi, famiglia di banchieri fiorentini, furono tracciate nuove rotte commerciali per i mercanti dell’epoca mentre la geografia incominciò ad arricchirsi di particolari sulla morfologia dei territori, la tipologie di flora e fauna e finanche le abitudini delle popolazioni locali
“Grazie alle conoscenze di Giovanni Da Verrazzano fu possibile costruire un nuovo mappamondo e produrre nuove carte”, ha spiegato con entusiasmo il comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, il Generale Massimo Panizzi, tra i primi ad aderire al progetto di una mostra, curata dal professore e geografo Andrea Cantile, in concomitanza con le celebrazioni transatlantiche del navigatore-umanista che per primo avvistò quel “sito gradevole tra due piccole ma prominenti colline attraversate da un fiume molto grande”, dove nel 1665 sarebbe sorta New York.
Firenze ereditò sia la cultura geografica sia la tradizione cartografica per aver dato i natali a esploratori del calibro di Vespucci e Da Verrazzano. Nel capoluogo toscano, non a caso, ha sede l’Istituto Geografico Militare (IGM) ente per il supporto geotopocartografico delle unità e dei comandi dell’Esercito Italiano. Al suo interno, che già ospita il Museo Storico della cartografia Italiana, è stata allestita la mostra “La visione mutevole di un mondo ancora da scoprire: la cartografia nell’epoca di Giovanni Da Verrazzano” (aperta fino al 31 maggio, orari 13:00 – 18:00). IGM -Esercito Italiano – Taglio del nastro, inaugurazione mostra “Giovanni da Verrazzano tra Firenze e New York: cartografie tra il ‘300 e il ‘600”
All’inaugurazione, lo scorso 24 aprile, sono intervenute autorità civili e militari tra cui il governatore della Toscana, Eugenio Giani, insieme a Massimo Panizzi, comandante dell’Istituto Geografico Militare, al curatore della mostra Andrea Cantile, presidente della Fondazione Osservatorio Ximeniano e a Daniele Ballard, console generale americano a Firenze. Presenti anche la presidente dell’Associazione Amici della Storia e della Cultura Italiana (ACSI) Randa Eid che ha promosso l’iniziativa insieme ad Alan Friedman e Giuseppe Pedersoli, produttore e regista di un nuovo docufilm sul viaggio di Giovanni da Verrazzano (già presentato in anteprima a New York e a Firenze) che è parte integrante del progetto volto a riscoprire la figura del grande esploratore fiorentino in tutta la sua complessità.
Un progetto che, prendendo le mosse da documenti e nuove ricerche, rimette finalmente nella giusta prospettiva il decisivo contributo del Da Verrazzano alle conoscenze del tempo. Perché, come ha evidenziato il governatore Giani, “quella di Giovanni da Verrazzano è una figura storica fondamentale: fu il primo ponte tra la cultura europea e i nuovi mondi”.
“Fu lui senza dubbio il primo esploratore a dare sostanza alle conoscenze geografiche del tempo, di fatto arricchendole con preziosi dettagli sui territori, la loro morfologia e le popolazioni che li abitavano”, ha proseguito Panizzi illustrando alcune delle mappe, tuttora conservate all’IGM, che furono tracciate nel XVI secolo, in base alle descrizioni rese dal navigatore.
“La cartografia mondiale – ha osservato ancora il generale – ha vissuto uno sviluppo notevolissimo a seguito delle grandi scoperte. La mostra dedicata all’evoluzione cartografica tra il ‘300 e il ‘600 riflette anche il nostro sforzo di diffondere la cultura geografica a beneficio delle nuove generazioni“. IGM – Esercito Italiano – Biblioteca storica, Istituto Geografico Militare, Firenze.
L’allestimento offre al visitatore l’esperienza di un affascinante viaggio nel tempo che inizia a Firenze, alla fine del XIV secolo, con la riscoperta e la diffusione della Geografia di Claudio Tolomeo, e si conclude nella baia esplorata dal fiorentino Giovanni da Verrazzano, nel XVI secolo. Come in una sorta di cortometraggio, si potrà apprezzare l’evoluzione della conoscenza geografica, scandita dalle avventurose esplorazioni Oltreoceano, attraverso una selezione di planisferi, disegni e stampe del tempo, prodotte in forma anastatica e ordinate in serie diacronica. Ne risulta un percorso coinvolgente in grado di dare a tutti, la possibilità di ricostruire le tappe principali delle esplorazioni che condussero all’ampliamento degli orizzonti geografici degli europei. Ricordando al contempo come, proprio la nostra capitale del Rinascimento, Firenze, tenne anche a battesimo le prime botteghe di “dipintori di carte” e divenne un rinomato centro di produzione cartografica di fama europea.
La mostra resterà aperta ai visitatori, con ingresso libero, fino al 31 maggio con orari 13-18 (chiusa nei giorni festivi e durante il fine settimana).
Il docufilm “Giovanni Da Verrazzano: Dal Rinascimento a New York City”, prodotto da Rai Documentari e Beaver Lake Pictures, sarà trasmesso da Rai Tre, martedì 7 maggio, alle 23:00.