23 marzo 2016 – I fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, già ricercati per aver partecipato alla logistica degli attentati di Parigi del 13 novembre, sono stati riconosciuti responsabili degli attacchi di martedì a Bruxelles che hanno provocato 32 morti (dati forniti dal ministro della Sanità belga, Maggie De Block), tra i quali figura molto probabilmente un’italiana, e 270 feriti. Uno dei fratelli sarebbe il kamikaze che si è fatto esplodere all’aeroporto di Zaventem mentre il secondo avrebbe compiuto la strage alla metro di Maelbeek. Un terzo terrorista, la cui identità non è stata ancora rivelata, sarebbe morto nell’attentato all’aeroporto.
La quarta persona implicata negli attentati che hanno messo in ginocchio la capitale belga – quello con il cappello che compare nella foto dei sospetti kamikaze dell’aeroporto – è Najim Laachraoui, un ventiquattrenne di Bruxelles che le forze dell’ordine ritengono essere l’artificiere delle squadre che hanno insanguinato Parigi lo scorso novembre. Stamattina il quotidiano belga la Dernière Heure aveva annunciato il suo arresto, ma dopo poco aveva smentito la notizia. Il terrorista in fuga è ora il ricercato numero uno in Europa. Laachraoui, il cui dna era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de France, è considerato molto vicino alla primula rossa degli attacchi di Parigi Salah Abdeslam, arrestato tre giorni fa.
I fratelli El Bakraoui erano già noti alla polizia belga, uno per terrorismo e l’altro per reati di delinquenza comune. Uno di loro, Khalid, avrebbe affittato sotto falsa identità l’abitazione di Forest (uno dei comuni che compongono Bruxelles) dove, il 15 marzo scorso, c’era stata una sparatoria contro la polizia durante una perquisizione effettuata nell’ambito dell’inchiesta sugli attacchi terroristici di Parigi. Nel corso del blitz era stato ucciso un presunto terrorista e due erano scappati. Ora si ritiene che i fuggitivi fossero proprio i due fratelli El Bakraoui. E ancora Kalid El Bakraoui avrebbe affittato con un nome falso il covo di Charleroi (45 chilometri a sud di Bruxelles) dove erano stati preparati gli attacchi nella capitale francese e da dove i terroristi sono partiti quel 13 novembre.
Il covo nella zona di Schaerbeek, dove ieri è stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato Islamico, è stato scoperto grazie al tassista che martedì mattina ha portato i tre sospetti all’aeroporto di Zaventem. Lo rende noto Le Soir. L’uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. Le forze dell’ordine sono convinte che all’interno di quei bagagli ci fossero le bombe, mentre l’Isis, nel testo in cui rivendica gli attacchi, parla invece di cinture esplosive.