L'ICONOCLASTA

Austria, nuovo cancelliere 31enne porta il Paese a destra. Verso la coalizione con gli ultranazionalisti

16 ottobre 2017 – Netta svolta a destra per l’Austria. Alle elezioni di domenica i popolari del ministro degli Esteri uscente, il 31enne conservatore Sebastian Kurz, che serviva in un governo di coalizione con il centrosinistra, hanno sbaragliato tutti gli avversari e conquistano il 31,4 per cento dei voti. Kurz è riuscito a “svecchiare” il vecchio partito popolare e a catalizzare la voglia di cambiamento degli austriaci, in particolare cavalcando il malcontento dei cittadini rispetto all’accoglienza dei rifugiati.

Il centrosinistra del cancelliere uscente Christian Kern arriva terzo, fermandosi 26,7 per cento. E al secondo posto, probabile nuovo partner di governo dei conservatori dell’Övp, c’è il Partito della Libertà, l’ultradestra nazionalista e anti Islam, quell’Fpö reso celebre da Jörn Haider che tra i suoi membri conta diversi nostalgici del nazismo ma che, negli ultimi anni, ha cercato di “ripulire” un pochino quell’immagine estrema. Il movimento, guidato oggi da Christian Strache, raccoglie il 27,4 per cento delle preferenze e si appresta a diventare partner di governo. «Visto che ci hanno copiato il programma, ci sono possibilità di fare una coalizione», ha dichiarato ironicamente Strache riferendosi ai toni decisamente a destra usati in campagna elettorale dai popolari.

«Kurz è il chiaro vincitore di questa tornata elettorale», ha dichiarato soddisfatto il presidente dell’Övp Alexander Van der Bellen, ricordando però i risultati definitivi saranno comunicati solo giovedì, dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza. Che difficilmente ribalteranno i risultati.

«Il nostro è un risultato storico, in 50 anni è la seconda volta che arriviamo al primo posto, non succedeva dagli anni ’70», ha esultato il cancelliere in pectore Kurz alla tv pubblica Orf. Se confermato alla testa del governo, Kurz diventerà il più giovane leader del mondo, nonostante non manchi affatto di esperienza: sottosegretario agli Interni dal lontano 2011, dal 2013 occupava il dicastero degli Esteri nel governo uscente.

La probabile alleanza tra conservatori e ultranazionalisti creerà non pochi problemi a Bruxelles e alle politiche di accoglienza dei rifugiati.

Photo credits: Afp

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