10 luglio 2015 – È arrivato sul tavolo delle istituzioni, nella notte di giovedì, il nuovo piano di riforme del governo greco. Una manovra da 12 miliardi di euro (invece degli 8 della proposta precedente), con i quali Atene cercherà di convincere l’Europa a concederle, attraverso il Fondo salva-Stati, un nuovo prestito da 53 miliardi per coprire i bisogni finanziari del paese fino al 2018, garantendo in particolare il rimborso di 48 miliardi di prestiti al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea.
Tra le misure proposte, uno stop progressivo alle “baby-pensioni”, innalzamento dell’età pensionabile al 67 anni entro il 2022 e abolizione del contributo di solidarietà per i pensionati entro il 2019, via all’eccezione fiscale per le isole, aumento dell’iva per ristoranti e catering (23%) e alberghi (13%), tagli alla difesa per 300 milioni entro il 2016, imposte sui beni di lusso, aumento della tassazione per gli armatori e sulle imprese, innalzamento del contributo di solidarietà sul reddito e, dopo una revisione catastale, possibile aumento delle tasse sugli immobili.
Il parlamento ellenico potrebbe riunirsi già venerdì per dare il via libera al pacchetto di misure. Il piano greco, che sarà discusso venerdì alle 13 in teleconferenza da Mario Draghi (Bce), Jean-Claude Juncker (Commissione Ue) e Christine Lagarde (Fmi), dovrà poi essere approvato sabato dall’Eurogruppo e, eventualmente, dall’Eurosummit di domenica. Ma intanto arrivano segnali di approvazione da parte di diversi leader dell’Ue. Le riforme greche, ha dichiarato il presidente francese François Hollande, sono «serie e credibili». Il «programma» consegnato ieri sera da Atene ai suoi creditori, secondo Hollande, mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. L’auspicio del capo di Stato francese è che le discussioni tra le parti riprendano con «la volontà di concludere». Dà prova di grande ottimismo Matteo Renzi: «Speriamo di non rivederci anche domenica, l’accordo sulla Grecia può essere fatto anche nella giornata di sabato dai ministri dell’Economia». E arriva anche l’ok del numero uno dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo il quale il governo Tsipras avrebbe presentato «una proposta completa». Anche Dijsselbloem ha confermato che la chiusura di un accordo potrebbe arrivare già sabato. Cauto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert: «Solo se il governo greco – ha spiegato – si mostra pronto a prendere serie riforme, il nostro governo andrà al Bundestag a ricercare un mandato per il negoziato».
Luna De Bartolo