26 giugno 2017 – Una sconfitta cocente per il centrosinistra, che vince in soli 6 capoluoghi – erano 17 nella precedente tornata elettorale – e perde alcune storiche roccaforti rosse: Genova, La Spezia, Pistoia e Sesto San Giovanni, l’ormai ex “Stalingrado d’Italia”. I ballottaggi delle amministrative 2017 vedono tornare prepotentemente sulla scena politica l’alleanza tra Forza Italia e la Lega, che si impongono in 16 comuni capoluogo. Non pervenuto il M5s, sconfitto nell’unico capoluogo in cui gareggiava (Asti). Come premio di consolazione strappa la rossa Carrara al dominio del centrosinistra e nel Lazio si impone ad Ardea e Guidonia. A Parma viene riconfermato l’ex pentastellato Federico Pizzarotti.
Il centrodestra toglie al centrosinistra 12 città capoluogo di provincia: Genova, L’Aquila, Monza, Piacenza, La Spezia, Alessandria, Asti, Pistoia, Como, Rieti, Lodi, Oristano e si riconferma a Verona, Gorizia, Frosinone e Catanzaro.
Al centrosinistra Padova e Lecce, che erano governati da un’amministrazione di centrodestra, mentre confermano i sindaci di Palermo, Taranto, Lucca e Cuneo.
Bassa l’affluenza: si reca alle urne solo il 46% degli aventi diritto al voto (il 59% al primo turno).
«Poteva andar meglio, risultati a macchia di leopardo», concede il segretario del Pd Matteo Renzi, in un post su Facebook. Tuttavia, a suo parere, le elezioni amministrative sono «un’altra cosa rispetto alle politiche». Su twitter, Renzi allega un grafico che mostra come, se si considerano tutti i comuni sopra i 15mila abitanti, il Pd ha conquistato 67 amministrazioni, contro le 59 del centrodestra, le 8 del M5s e le 20 delle liste civiche.
Non è d’accordo il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che guarda con rinnovata speranza al futuro: «L’Italia è un Paese moderato. Se sapremo restare uniti riusciremo a vincere le elezioni politiche e a governare. Lo faremo con un programma che sto scrivendo e che renderò noto tra qualche tempo».