L'ICONOCLASTA

Berlusconi non si fa cancellare. E nemmeno la Cancellieri. Sarebbe invece da cancellare l’accordo Air France-Alitalia

1 novembre 2013 – Berlusconi scalda i muscoli e promette il suo «impegno personale» nelle prossime elezioni.

«E credo – dice il Cavaliere – sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari».

Il messaggio è chiaro. Berlusconi non molla, né con Alfano né con la sua presenza sulla scena politica. Berlusconi non si fa cancellare, decadenza o meno. E non gli dispiacerebbe andare alle urne.

Anche il Ministro della Giustizia non molla. Davanti a un legame con la famiglia Ligresti che non è del tutto chiaro, la Cancellieri non si dimette.

Il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, riassume il sentimento del Palazzo così: «Il ministro riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascun partito farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue».

Mi sembra più che ragionevole che la Cancellieri riferisca in aula. È normale. E sembrerebbe che ci sia da chiarire.

Ma, lasciando da parte la politica, vorrei ricordare che ieri il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto un nuovo record. E anche la disoccupazione in generale è arrivata al 12,5%.

L’Italia sta registrando la peggiore performance delle grandi economie in Europa e nel mondo, ancora dentro la coda di una recessione che ha steso il Paese. Ma del capitolo occupazione, o di come stimolare la crescita e i consumi, non si parla più. La legge di stabilità continua il suo iter parlamentare ma dubito che vedremo grandi miglioramenti, ovvero miglioramenti davvero sostanziosi o incisivi.

E infine c’è Alitalia, sempre più in bilico, con il suo valore azzerato da una Air France che sorveglia la carcassa della nostra compagnia aerea come un avvoltoio. Un accordo tra Air France e Alitalia è da scoraggiare. Sarebbe un atto di disperazione, poco meglio che vendere a pezzi la compagna aerea all’asta. Si parla ora di nuove conversazioni con la russa Aeroflot. Ben venga. Chiunque sia disposto a investire in Alitalia e Fiumicino e non a vivisezionarli è benvenuto.

Noto infine che Roberto Colaninno ha annunciato che sta formalizzando le sue dimissioni. Esce da Alitalia. Meno male. Era ora.

ULTIMI ARTICOLI