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Cosa farà Draghi alla riunione di giovedì della Bce? Secondo il FT i dati industriali sono molto negativi e un programma di liquidità è inevitabile

La battuta d’arresto della ripresa industriale nella zona euro aumenta la pressione sui funzionari della Bce, che si incontreranno giovedì, a fare di più per sostenere la crescita. Così il Financial Times in questo articolo della corrispondente da Francoforte Claire Jones, tradotto in italiano per voi.

1° settembre 2014 – In agosto la ripresa del manifatturiero nell’eurozona è rallentata al punto da rasentare la paralisi, un altro segnale che le tensioni geopolitiche stanno guastando il ritorno alla buona salute economica della regione.

L’indice composito dell’attività manifatturiera (PMI), misurato dalla società di dati Markit, è sprofondato al minimo su 13 mesi: 50,7 ad agosto, appena al di sotto della stima flash di 50,8 e lievemente sopra la quota 50, che segna un’espansione dell’attività.

Markit afferma che le tensioni economiche e geopolitiche sono state i principali fattori che hanno contribuito al rallentamento della domanda, con il tasso di espansione dei nuovi ordini caduto al suo livello più basso da oltre un anno. «Sebbene un po’ di crescita sia preferibile a nessuna crescita, l’effetto frenante sul settore manifatturiero delle incertezze, economiche e geopolitiche, in aumento sta diventando più visibile», spiega Chris Williamson, capo economista di Markit. «Lo stesso accade sul fronte della domanda, con la crescita di nuovi ordini ed esportazioni entrambe rallentate in agosto».

La crisi in Ucraina sta avendo un impatto marcato sulla Germania, la più grande economia della zona euro, con il sotto-indice relativo all’attività manifatturiera del paese sceso al suo minimo da 11 mesi, ovvero 51,4. Per quel che riguarda la Francia, la seconda più grande economia dell’area, c’è stato uno scivolone che ha portato al livello più basso degli ultimi 15 mesi, 46,9. Gli indici PMI dell’Italia e dell’Olanda sono anch’essi scesi al livello più basso da oltre un anno.

I dati mediocri aumenteranno la pressione sui funzionari della Banca centrale europea, quando si incontreranno giovedì, a fare di più per sostenere la crescita. La ripresa dell’eurozona ha subito un arresto nel terzo trimestre e l’inflazione è al suo minimo degli ultimi 5 anni: 0,3 per cento, meno di un quinto rispetto al target posto dalla banca centrale, ovvero al di sotto ma vicino al 2 per cento.

Alcuni si aspettano, da parte di chi definisce le politiche monetarie, lo svelamento di piani per l’acquisto immediato di titoli che faranno seguito alle osservazioni “dovish” del presidente della Bce Mario Draghi a Jackson Hole, con il possibile acquisto di attività cartolarizzate (ABS).

«Abbiamo aspettato a lungo il verificarsi dell’acquisto di ABS. Qui il punto è se la Bce sarà pronta a presentare un programma dettagliato», osserva Michael Schubert, economista alla Commerzbank. «Se la Bce vuole mandare un segnale, probabilmente annuncerà a linee generali un programma ABS ma rinviando l’annuncio dei dettagli e dell’inizio del programma».

VIA/ The Financial Times

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