9 giugno 2015 – La Grecia ha presentato questa mattina ai creditori una nuova proposta di 3 pagine che si focalizza sugli obiettivi di bilancio e sulla sostenibilità del debito ellenico.
La notizia, lanciata da Bloomberg, è stata poi confermata dal portavoce della Commissione Ue: «Stamattina abbiamo ricevuto nuovi suggerimenti, nuove proposte dalle autorità greche, le stiamo analizzando con cura e diligenza», ha spiegato ai giornalisti senza dare ulteriori dettagli. Nessuna certezza, invece, sull’incontro di domani tra il presidente Jean-Claude Juncker e il premier greco Alexis Tsipras, a margine del vertice Ue-America Latina. «Prima bisogna valutare le proposte», ha sottolineato. Tradotto: l’incontro avrà luogo solo se ci sarà qualcosa di cui parlare. Dovrebbe essere invece confermato il colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese François Hollande, un meeting richiesto dal premier ellenico alla vigilia del G7.
Ma secondo nuove indiscrezioni, riportate dall’agenzia Dow Jones, il presidente Juncker avrebbe detto agli altri commissari che il testo ricevuto rappresenta un passo indietro rispetto a quanto concordato con Tsipras nel loro incontro della scorsa settimana. «La Grecia sta per perdere il suo ultimo alleato: la Commissione europea», ha dichiarato un alto funzionario coperto dall’anonimato. Anche Bloomberg riporta fonti vicine alle trattative: «Quel che ci è stato sottoposto – ha confidato un funzionario – non basta a far avanzare le trattative». Un’altra fonte ha analogamente descritto la proposta come «insufficiente e inaccettabile». Atene starebbe lavorando a una revisione del testo.
Ieri, l’incontro tra il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, e il suo omologo tedesco Wolfgang Schaeuble non ha portato nessun nuovo sviluppo. Anzi, Varoufakis ne ha approfittato per accusare i creditori di «sabotare» il confronto, cambiando le carte in tavola nonostante le promesse fatte. «Purtroppo i partner europei e le istituzioni si sono lasciati sfuggire la possibilità di sfruttare la nostra offerta, di vedere le trattative come un confronto tra partner. E invece le hanno trasformate in una guerra contro di noi», ha lanciato Varoufakis, sottolineando come Atene abbia fatto «grandi concessioni» su Iva e surplus.
Parlando all’emittente televisiva Cnbc dal New York Stock Exchange, il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan si è mostrato ottimista: «Ho fiducia – ha spiegato Padoan – nel fatto che un accordo si possa trovare in tempi brevi, le discussioni tecniche continuano e c’è la volontà politica». L’uscita di Atene dall’euro, ha aggiunto, «non sarebbe una buona idea». Nel caso malaugurato in cui questo scenario dovesse concretizzarsi, secondo il ministro «ci potrebbe essere un’onda d’urto, ma – ha rassicurato – il sistema ora è più sicuro rispetto al 2010-2012, i Paesi sono più solidi, anche per quanto riguarda la cosiddetta periferia».
Padoan ha voluto anche rispondere a Tsipras, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pubblicata questa mattina, ha dichiarato: «Se la leadership politica europea non può gestire un problema come quello della Grecia che rappresenta il 2% della sua economia, quale sarà la reazione del mercati per Paesi che affrontano problemi molto più grandi, come la Spagna o l’Italia che ha un debito pubblico di 2 mila miliardi? Se la Grecia fallisce i mercati andranno subito a cercare il prossimo».
Secca la reazione di Padoan: «Mi dispiace che Tsipras dica questo, sono in totale disaccordo, pur essendo simpatetico con la situazione greca. Noi abbiamo girato rotta, stiamo facendo le riforme e le cose giuste, spero che tutti i Paesi lo facciano». «La vulnerabilità italiana, che ci poteva essere due, tre anni fa – ha concluso il ministro – oggi è totalmente fuori dal radar».
Luna De Bartolo