L'ICONOCLASTA

Una disfatta per Le Pen: Front National sconfitto ovunque al secondo turno. Alla destra repubblicana 7 Regioni, 5 ai socialisti

14 dicembre 2015 – Anche stavolta il Front National di Marine Le Pen torna a casa a mani vuote. Se al primo turno il partito di estrema destra era risultato il più votato in sei regioni su tredici, domenica è stato sconfitto ovunque.

Annientata Marine Le Pen, candidata a guidare il Nord-Pas-de-Calais-Picardie: si ferma 15 punti sotto lo sfidante di Les Républicains (nuovo nome dell’UMP di Nicolas Sarkozy, coalizzato con i partiti di centro) Xavier Bertrand, che ha beneficiato del ritiro della lista socialista, con nessuna speranza di vincere questa regione, allo scopo di sbarrare la strada al Front National. Estrema destra sconfitta anche in Costa Azzurra, dove l’altra Le Pen, la nipote Marion, che al primo turno aveva stracciato gli avversari, ha perso contro il sindaco di Nizza Christian Estrosi – repubblicano e anch’egli sostenuto dai socialisti – distaccata di nove punti. Le prime parole di Bertrand e di Estrosi sono state di ringraziamento agli avversari socialisti per aver riversato i voti della sinistra su di loro. Nulla ha potuto nemmeno il vicepresidente del Front National, Florian Philippot, battuto in Alsazia nonostante il rifiuto a ritirarsi da parte del debole candidato socialista: il repubblicano Philippe Richert è risultato di gran lunga il più votato.

Alla fine, sono 7 le Regioni prese dalla destra repubblicana e 5 quelle ottenute dalla sinistra socialista. Significativa la vittoria della destra nella Regione Île-de-France, in cui si trova Parigi, che da 20 anni era amministrata dai socialisti. In Corsica ha vinto una lista nazionalista. Alle urne si è presentato quasi il 60 per cento degli aventi diritto, contro il 43 per cento del primo turno di domenica scorsa.

Decisivo per la sconfitta del Front National è stato certamente l’appello lanciato alla vigilia del voto dal primo ministro socialista Manuel Valls, che aveva paventato il rischio di «guerra civile» nel caso di vittoria dell’estrema destra. Alla proclamazione dei risultati, Valls ha reso omaggio al messaggio «chiarissimo, netto, coraggioso, quello della sinistra, che ha sbarrato la strada all’estrema destra che stasera non conquista nessuna regione». Tuttavia, il primo ministro è convinto che la battaglia non sia ancora vinta: «Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria», poiché «il pericolo dell’estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare – ha concluso Valls – che siamo capaci di restituire la voglia di votare a favore e non unicamente contro».

È importante notare come la destra repubblicana abbia avuto bisogno dell’aiuto socialista: guardando alla crescita del Front National sembra verosimile un ballottaggio alle presidenziali del 2017 tra il presidente socialista François Hollande e Marine Le Pen. E in tale occasione potrebbe ricomporsi un nuovo fronte popolare “social-repubblicano” contro l’estrema destra, questa volta a favore dei socialisti. Una prospettiva più che allettante per Hollande.

Furiosa Marine Le Pen, che ha accusato gli avversari di aver condotto una campagna contro il FN piena di «bugie e disinformazione» dicendo che i suoi candidati erano «soli contro tutti». La strana alleanza tra socialisti e repubblicani in diverse Regioni ha dimostrato, secondo la presidente del FN «il legame finora occulto di coloro che condividono il potere: il primo turno ha dato l’impressione di un tripartitismo, il secondo ha dimostrato che c’è invece un sistema bipartitico». Le Pen ha comunque dichiarato di considerare il risultato del Front National «una vittoria formidabile». Ed effettivamente, rispetto alle regionali di 5 anni fa, il Front National è nettamente cresciuto (domenica ha raccolto 6,8 milioni di voti) e il numero di consiglieri è quasi triplicato rispetto al 2010: 118 nel 2010, oggi sono 358.

ULTIMI ARTICOLI