22 gennaio 2015 – Un acquisto di titoli privati e pubblici da 60 miliardi di euro al mese tra marzo 2015 e settembre 2016, «e in ogni caso fino a una correzione sostenuta dell’inflazione coerente con l’obiettivo di mantenerla al di sotto ma vicina al 2%». Più di 1000 miliardi di euro.
Mario Draghi lancia il QE nell’eurozona allo scopo di aumentare l’inflazione e rilanciare la domanda interna e la crescita. Nella conferenza stampa ancora in corso, il presidente della Bce ha annunciato che i titoli saranno acquistati «sulla base della quota dei vari paesi nel suo capitale».
I rischi dei titoli comprati dalla Bce saranno condivisi solo nel caso di quelli europei, con una quota del 20% sul totale. Sarà possibile acquistare anche titoli con rating speculativo, ma solo in presenza di un programma di assistenza.
Il Consiglio direttivo, ha aggiunto Mario Draghi, si è espresso all’unanimità sull’idoneità del Qe come strumento di politica monetaria, mentre la decisione di lanciarlo “adesso” è stata presa “a larga maggioranza”.
Draghi ha poi escluso che le cedole sui titoli di Stato comprati dalle banche centrali nazionali possano essere utilizzate per un alleggerimento nei bilanci nazionali. «Sono d’accordo che alcuni effetti del QE sono già prezzati dai mercati, ma solo una parte. C’è differenza fra aspettative e annuncio effettivo».
Restano invariati i tassi d’interesse: non si muove dal minimo storico dello 0,05% il tasso principale di rifinanziamento, mentre il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%.