27 febbraio 2015 – Il Bundestag, a grande maggioranza, dà il suo ok al pacchetto di aiuti alla Grecia: 542 sì, 32 no e 13 astenuti.
Il parlamento tedesco – così come dovranno fare prossimamente anche i parlamenti di Olanda, Finlandia e Estonia, le cui costituzioni prevedono un passaggio in assemblea per ogni decisione relativa all’impiego di denari pubblici – era chiamato venerdì a dare un parere sulla proroga del prestito ad Atene, che ha ricevuto la scorsa settimana il semaforo verde dai ministri delle Finanze dell’Eurozona.
Il dibattito, alla presenza della cancelliera Angela Merkel, è stato aperto da un intervento del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, il quale, dopo aver ammesso le difficoltà del negoziato («Anche per me non è stato facile dire sì») ha ricordato ai membri del parlamento che «non si sta parlando di nuovi miliardi per la Grecia, non si sta parlando di apportare alcun cambiamento al programma ma piuttosto di fornire o garantire ulteriore tempo affinché questo programma vada a buon fine».
Schaeuble è stato calorosamente applaudito dal Bundestag quando ha dichiarato che >la Germania deve fare tutto quanto in suo potere per mantenere unita l’Europa.
L’approvazione di Berlino non lasciava spazio a dubbi: Angela Merkel dispone di una larga maggioranza e, accanto alla formazione della cancelliera (Cdu-Csu), anche i socialdemocratici e i verdi avevano comunicato la loro intenzione di votare a favore della proroga.
Un compromesso che non trova però d’accordo l’opinione pubblica tedesca: secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Bild il 25 febbraio, solo il 21 per cento dei cittadini sarebbe a favore dell’estensione del piano di aiuti alla Grecia. E il dibattito è destinato a montare nelle prossime settimane: nonostante il ministro delle Finanze Schaeuble abbia sottolineato come sia «ancora troppo presto» per parlarne, in molti evocano già lo spettro di un terzo piano d’aiuti ad Atene già a partire dal mese di giugno, quando scadrà la proroga quadrimestrale. Per il quotidiano regionale Rheinische Post, l’esecutivo guidato da Angela Merkel starebbe immaginando un nuovo pacchetto per la Grecia da 20 miliardi di euro. Perché Atene resti nella zona euro, è convinzione comune tra gli specialisti di questioni finanziarie, la Grecia avrà bisogno ancora di diverse decine di miliardi di aiuti. Il problema sarebbe quindi solo rimandato a quest’estate.
Intanto ad Atene, alla vigilia di questo importante voto, ci sono stati incidenti tra forze dell’ordine e attivisti di estrema sinistra, che hanno manifestato nel centro della città contro il governo guidato da Alexis Tsipras cercando di raggiungere il parlamento. Alla fine del corteo, una cinquantina di militanti si è affrontata violentemente con la polizia. I manifestanti hanno lanciato bombe molotov e pietre contro gli agenti, sfondato vetrine e incendiato alcune auto e cassonetti dell’immondizia.
La sinistra radicale rappresenta una spina nel fianco del nuovo governo ellenico: il compromesso raggiunto con i partner europei ha creato diversi malumori e divisioni all’interno di Syriza.
Luna De Bartolo