L'ICONOCLASTA

Renzi: «L’elezione del capo dello Stato mette il turbo alle riforme». Il presidente Mattarella prepara il suo primo discorso. Domani Tsipras sarà a Roma

2 febbraio 2015 – «L’elezione del Capo dello Stato mette il turbo, non rallenta le riforme. Avanti tutta, io non passo i prossimi mesi a parlare con i partitini ma tra gli italiani per rimettere in moto il paese». L’ha detto stamattina il premier Matteo Renzi nel corso di un’intervista alla radio Rtl.

A due giorni dal successo riportato nella partita del Quirinale, il presidente del Consiglio torna a focalizzarsi sulle riforme. E mostra di voler ricucire con Forza Italia dopo lo strappo sull’elezione di Mattarella: «Alla Camera Fi non è importante dal punto di vista numerico ma come idea di riforme condivise. Credo che Fi abbia interesse a starci ma non ha senso rimettere in discussione tutto», spiega Renzi, che poi aggiunge: «Noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza».

Quindi sul Patto del Nazareno: «C’era chi si chiedeva chissà cosa c’è sotto. Non c’è nulla. Dicevano: c’è sotto l’elezione del presidente della Repubblica, la giustizia… In Italia c’è il complottismo, le trame segrete, guardano troppo serie tv. No, le regole si scrivono insieme. Chi sospettava il patto segreto sabato ha avuto la risposta». Anche Maria Elena Boschi, ospite dell’Arena su Rai 1, è intervenuta sull’argomento: «Dal primo giorno abbiamo detto che – nel Patto del Nazareno – ci sono solo legge elettorale, riforma costituzionale e basta».

Matteo Renzi ha poi commentato la norma contenuta nella delega fiscale che tante polemiche aveva suscitato il mese scorso, quella che per alcune tipologie di reati (tra cui la frode) prevedeva l’esclusione della punibilità sotto una soglia di evasione sull’imponibile pari al 3%. Il provvedimento tornerà in Consiglio dei ministri il 20 febbraio: «Stiamo valutando, verificando, vedremo se cambiarla e come. Il senso è che se fai il furbo e ti becco ti stango, ti faccio pagare il doppio ma diamo corso al processo penale se c’è buona fede. Berlusconi non c’entra niente – assicura il premier – ma bisogna dividere tra gli evasori e chi fa errori in buona fede». «Nei decreti delegati sul fisco – ha quindi aggiunto – c’è anche lo spazio per modificare in meglio le norme sulle partite Iva e spero riusciremo a presentare». Dopo gli interventi presentati nella legge di Stabilità sui contributi Inps e l’introduzione del nuovo regime dei minimi, è alto il malumore tra i possessori di partite Iva.

LA GRECIA – Domani Renzi incontrerà a Palazzo Chigi il neo presidente del Consiglio greco Alexis Tsipras. La prossima settimana è in programma, sempre a Roma, anche un incontro tra il ministro dell’Economia Yannis Varoufakis e il collega italiano Pier Carlo Padoan. Sulla Grecia, il premier raccomanda: «Serve serietà, prudenza, responsabilità». «L’euro si sta mettendo sulla strada giusta ma bisogna andare più veloci» in direzione di una maggiore flessibilità. «È fondamentale dare un messaggio chiaro – ha aggiunto Renzi. Noi abbiamo detto che vogliamo cambiare la politica economica in Europa e non per la Grecia. Siamo in prima linea e sono contento che in tanti stiano arrivando». Sul dossier greco è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, che in un’intervista all’agenzia greca Ana-Mpa ha dichiarato: «L’Italia è uno dei creditori della Grecia, ma vuole adottare una posizione logica e non strangolare il proprio debitore». Secondo Gozi, «Tsipras e Matteo Renzi, anche se affrontano le cose in maniera diversa, costituiscono i più forti messaggi di cambiamento e innovazione politica che l’Europa ha espresso da un anno a questa parte».

DOMANI IL GIURAMENTO DI MATTARELLA – Intanto, il nuovo capo dello Stato, che questa sera ufficializzerà le sue dimissioni da giudice della Consulta, sta preparando il discorso che pronuncerà domattina alle 10 di fronte al parlamento convocato in seduta comune. Secondo il quirinalista Marzio Breda, che ne ha scritto oggi sul Corriere della Sera, il breve discorso sarà in gran parte incentrato sui «bisogni della gente comune e squarci di vita reale». Verrà inoltre affrontata la questione delle riforme, economiche e costituzionali, con un invito a proseguire questo cammino. Sergio Mattarella aveva incontrato ieri gli ex presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Domani, alla cerimonia alla Camera, parteciperanno le alte cariche dello Stato e i leader e segretari delle forze politiche, compreso Silvio Berlusconi.

MEDIASET, ACCOLTA L’ISTANZA DI BERLUSCONI – Stamattina, il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso al leader di Forza Italia la liberazione anticipata (di 45 giorni) nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando dopo la condanna definitiva per il caso Mediaset.

Il fine pena per Silvio Berlusconi, secondo i calcoli, dovrebbe essere l’8 marzo. Il leader di Forza Italia, infatti, avrebbe dovuto concludere l’affidamento in prova ai servizi sociali, l’attività di volontariato nel centro di anziani alle porte di Milano, il prossimo 23 aprile. E detraendo da questa data i 45 giorni di liberazione anticipata concessa oggi, finirà il suo iter il prossimo 8 marzo.

Luna De Bartolo

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