L'ICONOCLASTA

Atene invierà le sue nuove proposte mercoledì. Commissione Ue: “Senza un pacchetto di misure credibili possibile Grexit”

7 luglio 2015 – Grecia a mani vuote: all’Eurogruppo di martedì, il nuovo ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos non ha portato nessuna proposta scritta ma ha semplicemente esposto a voce le misure che il suo governo intende intraprendere. Il piano greco di riforme – in cambio di 29 miliardi di aiuti richiesti dal governo Tsipras attraverso il Fondo salva-Stati – dovrebbe essere presentato mercoledì nel corso di un Eurogruppo riunito in teleconferenza. Lo annuncia il presidente Jeroen Dijsselbloem.

Intanto, secondo indiscrezioni Ue, il premier ellenico Alexis Tsipras avrebbe chiesto ai vertici di Bruxelles di concedere alla Grecia, entro le prossime 48 ore, un prestito-ponte del valore di 7 miliardi per far fronte alle scadenze più urgenti e scansare il default del paese. La richiesta sarebbe al vaglio del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. «Voglio evitare la Grexit, sono contrario, cercherò di evitarlo fino alla fine», ha spiegato Juncker intervenendo all’Europarlamento riunito a Strasburgo. «C’è chi di nascosto punta sull’uscita della Grecia. In Europa non esistono risposte facili. La Commissione Ue – ha avvisato – farà in modo che riprendano i negoziati. È tempo che torni il buon senso». Un serio avvertimento arriva dal vicepresidente della Commissione: «Una Grexit non è il nostro obiettivo, noi lavoriamo a un altro schema per trovare una soluzione, ma – mette in guardia Valdis Dombrovskis – se il pacchetto di riforme» della Grecia non è credibile «questa non può essere esclusa».

Martedì, Tsipras ha avuto un colloquio telefonico con Barack Obama nel quale il presidente Usa ha ribadito il suo forte interessamenti affinché la Grecia resti nella zona euro.

In serata è in programma un Eurosummit, il meeting dei capi di Stato e di governo dell’Ue. Tuttavia, ha anticipato Juncker, è altamente improbabile che oggi sia un giorno decisivo: «Dobbiamo trovare una soluzione e oggi cerchiamo di mettere ordine, di ristabilire la fiducia, di riaprire il dialogo e di comprendere le posizioni reciproche», ha spiegato. «Il governo greco – ha intimato il presidente della Commissione – ci deve dire come si vuole districare da questa situazione». Servono «proposte concrete», la situazione «non si risolve in una notte». Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel mancano ancora le basi per intraprendere un nuovo negoziato.

«Siamo qui con spirito costruttivo per cercare di trovare un accordo, naturalmente molto dipenderà da come si porrà il governo greco, io spero si ponga con spirito costruttivo», è stato il commento di Pier Carlo Padoan al suo arrivo all’Eurogruppo. Nel corso del vertice non è stata affrontata la questione del debito ellenico: «Non è una cosa di cui parleremo oggi», aveva informato il commissario Ue agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici. «Sono le autorità greche – aveva aggiunto – che devono ora dirci in modo chiaro come intendono agire per evitare lo scenario peggiore». Sul tema debito è intervenuto anche il ministro delle Finanze tedesco: «Chi conosce i Trattati Ue – ha tagliato corto Schaeuble – sa che il taglio del debito è vietato».

Intanto, la Hellenic Capital Market Commission annuncia che la Borsa di Atene resterà chiusa fino all’8 luglio compreso.

Martedì, il Fondo monetario internazionale ha poi messo in guardia Palazzo Chigi sull’impatto che la crisi greca potrebbe avere sull’Italia. L’economia del Belpaese, scrive l’istituto di Washington, è segnata da una ripresa «fragile e lenta», anche se viene escluso rischio contagio. Se non combattuti con una forte risposta politica da parte dell’Europa, «gli avversi sviluppi in Grecia potrebbero avere un sostanziale impatto sull’Italia tramite effetti sulla fiducia, anche se l’esposizione diretta è limitata», come limitati sono «i rischi di contagio nel breve termine».

Luna De Bartolo

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