10 aprile 2017 – «La Russia si era impegnata ad assicurare che gli arsenali chimici siriani fossero distrutti. Ma non l’ha fatto e questo ha consentito l’attacco». Così il segretario di Stato americano Rex Tillerson sull’attacco chimico sferrato da Damasco nella provincia siriana di Idlib, dove sono morte almeno 87 persone tra cui 20 bambini. Aggressione a cui gli USA hanno risposto con un attacco missilistico alla base aerea siriana dalla quale, secondo Washington, erano partiti i caccia del regime di Assad carichi di gas nervino.
La dichiarazione di Tillerson ha fatto andare su tutte le furie Mosca. Domani è in programma un incontro tra il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov e il suo omologo americano ma, fa sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, non ci sarà un incontro con il presidente Vladimir Putin.
«Noi vogliamo essere coloro che sanno rispondere a quanti creano danni agli innocenti in qualunque parte del mondo», ha dichiarato Tillerson, che si trova ora a Lucca con i ministri degli esteri del G7.
Intanto, il G7 energia che si è svolto domenica e lunedì a Roma si è concluso senza una dichiarazione congiunta da parte dei ministri dei 7 Paesi. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda spiegando che «non è stato possibile firmare una dichiarazione congiunta su tutti i punti» dal momento che «l’amministrazione Usa si trova in un processo di revisione» della politica energetica in particolare sul tema del climate change e dell’accordo di Parigi. «Con l’amministrazione Usa c’è stato un dibattito molto costruttivo e non c’è stato nessun tipo di frizione», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nel corso della aggiungendo che da parte degli Stati Uniti si è registrato «un approccio molto positivo». «Rispettiamo – ha concluso Calenda – il fatto che gli Stati Uniti stanno rianalizzando la propria posizione».
«In qualità di presidente del G7 – ha poi dichiarato Calenda – l’Italia è impegnata a trovare un terreno comune e a mettere in evidenza ciò che ci tiene uniti. Abbiamo avuto un lungo dibattito su tutti i temi». In particolare, si è discusso di «sicurezza energetica, di nuovi driver e di come governare la transizione». Il «consenso – ha proseguito – è stato raggiunto su molti importanti temi, come lo sforzo congiunto per sostenere la sicurezza energetica dell’Ucraina, il ruolo futuro del gas naturale, comprese l’importanza del Gnl e l’interconnessione tra le diverse fonti, la cibersicurezza». Con l’esclusione degli Usa, poi, è stato confermato da parte dei membri del G7 e dall’Unione Europea «l’impegno a implementare l’accordo di Parigi sul clima, che rimane forte e deciso».
Intanto, a Lucca, sede del G7 dei ministri degli Esteri, 5 o 6 rappresentanti delle forze dell’ordine sono rimasti contusi nel corso degli scontri avvenuti all’altezza di Porta San Jacopo, dove i manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone della polizia per entrare nel centro storico.