12 maggio 2015 – Per rimborsare il Fondo monetario internazionale, una rata da 750 milioni di euro in scadenza oggi, il governo ellenico è stato obbligato a prosciugare il suo conto (che conteneva 650 milioni di euro) presso lo stesso Fondo. Lo riferiscono all’agenzia Reuters due funzionari del governo guidato da Alexis Tsipras.
Tutti i membri del Fmi devono obbligatoriamente avere un conto presso l’istituzione di Washington da utilizzare solamente in casi di emergenza, ma è molto raro che vi si ricorra. Un altro segno di quanto Atene sia vicina a esaurire del tutto le proprie riserve di liquidità. Secondo le fonti governative sentite da Reuters, questi fondi dovranno essere reintegrati in «alcune settimane».
Proprio ieri – al termine dell’ennesimo Eurogruppo conclusosi senza un’intesa sullo sblocco dell’ultima tranche del secondo piano di salvataggio per Atene, 7,2 miliardi di euro di cui la Grecia ha disperatamente bisogno – il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis aveva lanciato l’allarme: «Il problema di liquidità è terribilmente urgente». La Grecia potrebbe restare senza liquidità prima della fine del mese. L’esecutivo Syriza sta attingendo a ogni riserva utilizzabile: per onorare le esigenze di cassa di breve termine (pensioni e salari pubblici) ha imposto per decreto agli enti statali e locali di trasferire le proprie riserve di liquidità alla Banca centrale ellenica. Diversi amministratori si sono rifiutati di farlo per timore di perdere tutto in caso di default, ma il governo centrale, ha fatto sapere con una nota, ha comunque raggranellato circa 600 milioni di euro.
Se non riesce a convincere i creditori internazionali a rilasciare i 7,2 miliardi di euro, congelati finché Atene non consegnerà un piano di riforme soddisfacente, la Grecia è condannata al default. Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo, sembrerebbe che il Fondo monetario internazionale non voglia partecipare a un futuro terzo programma di salvataggio per la Grecia, considerato inevitabile.
Intanto, Mosca ha chiesto ufficialmente ad Atene di diventare membro dell’istituto monetario fondato dai Brics come alternativa alla Banca Mondiale. Lo scrive Bloomberg: secondo l’agenzia, la proposta sarebbe arrivata dal viceministro russo delle Finanze, che ha chiesto a Tsipras di diventare il sesto membro (insieme a Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica) della Nuova Banca Mondiale dei paesi in via di Sviluppo. Il primo ministro greco, che secondo indiscrezioni sarebbe lusingato dalla proposta, ha risposto che affronterà la questione al forum economico di San Pietroburgo che si terrà dal 18 al 20 giugno e a cui parteciperanno i cinque leader Brics.
Luna De Bartolo