L'ICONOCLASTA

Grecia, trionfa ancora Tsipras: «Nuovo governo con i nazionalisti di Anel». Alba Dorata arriva terza

21 settembre 2015 – Alexis Tsipras vince ancora. Alle elezioni politiche in Grecia di domenica – convocate in anticipo dopo le dimissioni, in agosto, del leader della sinistra a seguito della firma del terzo pacchetto di salvataggio Ue per Atene – Syiriza conquista la percentuale più alta di preferenze e per 6 seggi non ottiene la maggioranza assoluta in parlamento. Con 145 seggi su 300 (e il 35,7 per cento dei voti), Tsipras è obbligato ancora una volta a governare con i nazionalisti di destra e anti-austerity di Anel, che possono assicurargli 10 seggi (conquistati con il 3,7 per cento delle preferenze).

Alexis Tsipras ha portato sul palco con lui, di fronte al popolo di Syriza riunito a piazza Klathmonos, entusiasta del risultato, il leader dei Greci Indipendenti (Anel), Panos Kammenos (che su twitter ha cinguettato: «Da domani mattina siamo pronti a formare un governo con Tsipras premier»). «È una grande vittoria del nostro popolo, è un mandato di quattro anni», ha esultato Tsipras. «Siamo troppo duri per morire, anche se siamo stati presi di mira da tanti», ha gridato dedicando il successo «a coloro che lottano per un altro domani».

Tsipras ha giurato lunedì sera nelle mani del presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos. Il leader di Syriza è già al lavoro per il nuovo governo che, assicurano fonti interne al partito, dovrebbe giurare già martedì.

Al secondo posto si sono posizionati i conservatori di Nea Dimokratia (con il 28 per cento e 75 seggi), il cui numero uno, lo sfidante conservatore, Vangelis Meimarakis, aveva già concesso la vittoria a Tsipras poco dopo la diffusione degli exit pool, che registravano tutti il trionfo di Syriza, e i primi dati ufficiali: «Congratulazioni a Tsipras – ha detto il presidente di Nea Dimokratia – Ora può fare il governo che crede. Io voglio ringraziare chi ha lavorato con noi in queste elezioni. Pensavano fossimo finiti, invece siamo ancora qui, e forti».

Terzi i neonazisti di Alba Dorata, con il 7 per cento dei voti (e 19 seggi). Seguono i socialisti del Pasok con il 6,4 per cento (e 17 seggi), i comunisti con il 5,5 per cento (e 15 seggi), poi il centrosinistra di To Potami con il 4 per cento (e 10 seggi). I Greci Indipendenti, alleati di governo di Tsipras, conquistano il 3,7 per cento (e 10 seggi) e infine entra l’Unione centristi, con il 3,4 per cento (e 9 seggi). I ribelli fuoriusciti da Syriza, riuniti nel partito di Unità Popolare, non sono invece riusciti a superare la soglia di sbarramento del 3 per cento restando fuori dal parlamento.

Bassa l’affluenza, alle urne si è presentato circa il 55 per cento degli aventi diritto. A disertare le urne soprattutto i più giovani.

I sondaggi davano un serrato testa a testa tra il leader di Syriza e il conservatore di centrodestra Vangelis Meimarakis, numero uno di Nea Dimokratia. Tuttavia, la totalità degli exit poll ha riconosciuto la vittoria alla sinistra di Tsipras.

Tsipras aveva votato domenica mattina nel seggio di Kypslei, il quartiere popolare di Atene in cui vive: «Sono ottimista. Domani inizia un nuovo giorno», aveva dichiarato. «Oggi la Grecia esercita il suo diritto democratico e decide del proprio futuro, serve un governo forte con un mandato di quattro anni». Poi su twitter: «Oggi in Grecia, stiamo decidendo il nostro futuro. Oggi il popolo greco sceglierà come vuole vivere».

«Stasera tutti i greci festeggeranno una nuova Grecia, da domani con il sorriso», era stato invece il commento dello sfidante Vangelis Meimarakis, che aveva espresso il suo voto in un seggio di Marousi, alla periferia di Atene.

Erano 19 i partiti in lizza, mentre alle urne erano chiamati 9,8 milioni di cittadini.

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