L'ICONOCLASTA

Grecia, da Bce nuova liquidità ma meno di quanto chiesto da Atene. Juncker non esclude Grexit: «Non capisco Tsipras». Accordo con Mosca sul gasdotto

19 giugno 2015 – Il consiglio direttivo della Bce ha autorizzato ulteriore liquidità d’emergenza (Ela) per le banche greche, ma meno dei tre miliardi chiesti dalla Banca centrale greca. La somma è comunque sufficiente a “coprire” le banche greche fino a lunedì. Lo riporta il Financial Times. È in programma un’altra conference call, sempre sulla Grecia, lunedì.

Dopo il nulla di fatto all’eurogruppo di giovedì, tutte le speranze si concentrano sul vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Ue, convocato per cercare di trovare una soluzione all’ultimo minuto per Atene.

Intanto, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato allo Spiegel di non escludere lo scenario Grexit. «Non capisco Tsipras», ha commentato Juncker. «Ho sempre avvertito del fatto che non mi è possibile evitare il fallimento dei colloqui ad ogni costo», ha aggiunto il presidente, che non esclude un Grexit.

Il premier greco, Alexis Tsipras, si mostra ottimista: «Ci sarà una soluzione basata sul rispetto delle regole Ue della democrazia che consentirà alla Grecia di tornare a crescere». E ancora: «Il summit di lunedì è uno sviluppo positivo che va in direzione dell’intesa. Tutti quelli che hanno scommesso sulla crisi e su uno scenario di terrore dovranno riconoscersi in errore». E da San Pietroburgo, dove si trova in occasione del Forum economico, fianco a fianco a Vladimir Putin, Tsipras avverte: «L’Europa non si deve considerare come l’ombelico del mondo, deve capire che il centro dello sviluppo economico mondiale si sta spostando verso altre aree». «Siamo nel bel mezzo della tempesta, ma siamo un popolo capace di gestire il mare e la tempesta non ci spaventa, né la possibilità di scoprire nuovi oceani e raggiungere porti più sicuri», ha dichiarato il primo ministro ellenico, definendo la Grecia «un’amica storica della Russia». Tra i due paesi è stato siglato proprio oggi l’accordo per la costruzione del gasdotto Turkish Stream, che prevede un anticipo di 2 miliardi alla Grecia. Tsipras ha poi anticipato che entro novembre Russia e Grecia prepareranno un memorandum per lo sviluppo della cooperazione economica tra i due Paesi. Mosca, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di fornire assistenza finanziaria ad Atene, se il governo greco dovesse chiederlo. Anche il vice premier russo, Arkadi Dvorkovich, ha evocato questa possibilità intervenendo alla tv Russia Today.

Nonostante cerchi la “sponda” di Mosca, che secondo la maggior parte degli analisti internazionali non sarebbe in grado di farsi carico dell’immenso debito della Grecia, Tsipras resta concentrato sull’appuntamento di lunedì: «Noi puntavamo a fare in modo che le negoziazioni finali avvenisse al più alto livello politico in Europa, e ora stiamo lavorando per il successo di questo summit».

«Ci dispiace che ieri non ci sia stato un passo avanti, ma non è troppo tardi e speriamo in un accordo», ha dichiarato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert. Presupposto per il raggiungimento di un accordo all’Eurosummit di lunedì «può essere soltanto un’intesa tra Atene e le tre istituzioni». Seibert ha poi ribadito come la Germania «vorrebbe che la Grecia rimanesse nell’Eurozona». Il principio, ha aggiunto Seibert, resta solidarietà in cambio di responsabilità.

«L’accordo è possibile ma servono nuove proposte di Atene, proposte credibili: resta poco tempo», è stato il commento di Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo, al termine del vertice fallimentare di giovedì. Il commissario Ue all’Euro, Pierre Moscovici, ha aggiunto: «Si avvicina il fine partita, la Grecia deve impegnarsi costruttivamente e tornare a trattare per evitare una sorte catastrofica. Negozi ed eviti il disastro».

«Non c’è molto tempo ma abbastanza per trovare una soluzione che dia benefici comuni», aveva dichiarato uscendo dal vertice il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis. «Tutti i leader politici – ha commentato – hanno la responsabilità di trovare una soluzione. Oggi all’Eurogruppo la Grecia ha inviato un forte messaggio con una proposta completa che, se accettata, metterà fine al dramma greco». Poi l’attacco a Dijsselbloem: «Sfortunatamente il presidente dell’Eurogruppo ha scelto di focalizzarsi solo sulle nostre responsabilità e non su quelle di tutti. Siamo pericolosamente vicini ad uno stato mentale che accetta l’idea di un “incidente”, e ho chiesto ai colleghi di uscire da questo stato, e ristabilire la fiducia nel nostro governo».

Lunedì 22 giugno è un programma un vertice straordinario dell’Eurosummit per tentare di trovare una soluzione all’ultimo minuto: «È ora di discutere urgentemente la situazione della Grecia al più alto livello politico», ha informato il presidente del Parlamento europeo Donald Tusk.

Il vertice dei ministri delle Finanze Ueche si è svolto ieri a Lussemburgo era stato definito l’ultima spiaggia per trovare una soluzione all’impasse sul debito greco, che dura da ormai quattro mesi. Ma già alla vigilia, appariva improbabile che si sarebbe trovata un’intesa capace di sbloccare le trattative. Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, aveva detto chiaramente che non avrebbe portato con sé nessuna nuova proposta al meeting, mentre il premier Alexis Tsipras si era detto pronto a «un grande no» di fronte a richieste di ulteriore austerità da parte dei creditori internazionali.

Senza un accordo nei prossimi giorni, sarà molto difficile per i parlamenti europei riuscire

a far passare le misure entro il 30 giugno, quando scadrà il programma di aiuti alla Grecia. «Non prendiamo in considerazione l’opzione di fermare l’orologio, anzi sappiamo che l’orologio continua a ticchettare», ha avvisato la portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas, a chi gli chiedeva se poteva essere presa in conto l’opzione diplomatica di dare più tempo ai negoziati. Per la fine di questo mese, Atene è inoltre chiamata a rimborsare 1,6 miliardi al Fondo monetario internazionale. La presidente Christine Lagarde ha dichiarato ieri senza mezze misure: «Se al 1 luglio non risulterà pagato, vuol dire che non è pagato», precisando che «non c’è nessun periodo di grazia». Ma, ha aggiunto, «io spero non sia così». Lagarde ha poi definito «imperativa» quella riforma delle pensioni che il governo Tsipras, come promesso ai suoi elettori in campagna elettorale, si rifiuta categoricamente di intraprendere.

Il quotidiano Kathimerini riporta che La Commissione Ue e la Bce starebbero lavorando alla bozza di un possibile comunicato per la ristrutturazione del debito, se la Grecia farà l’accordo con i creditori. Si tratta di una potenziale svolta nella trattativa.

Luna De Bartolo

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