L'ICONOCLASTA

Grecia, passi avanti ma ancora senza accordo: «L’Eurogruppo si riunirà di nuovo in settimana, serve un accordo nei prossimi giorni»

22 giugno 2015 – «Le proposte greche sono un passo accolto con favore ma serve altro lavoro con le istituzioni. L’Eurogruppo si riunirà di nuovo in settimana, ci serve un accordo nei prossimi giorni». Così il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, al termine del vertice dei ministri delle Finanze Ue che si è svolto stamattina a Lussemburgo per discutere le nuove proposte consegnate ieri dal governo di estrema sinistra guidato da Alexis Tsipras, giudicate dalla Commissione Ue «una buona base». Passi avanti ma l’intesa ancora non c’è.

«Visto il poco tempo che le istituzioni hanno avuto per analizzare le nuove proposte – ha chiarito il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem – non abbiamo potuto dare una visione finale. Ci hanno dato una prima impressione, ora parte subito il lavoro tecnico per fare i calcoli e raggiungere un accordo in settimana».

Gli fa eco il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker: «Ritengo avremo un accordo entro questa settimana, anche se non sarà facile. Lavoreremo come abbiamo fatto negli ultimi tre giorni per trovare un accordo entro fine settimana».

«Io credo» che un accordo oggi sulla Grecia sia possibile, aveva dichiarato il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici in un’intervista a radio Europe 1. «L’ultima proposta del governo» di Atene, ha rivelato, «va nella giusta direzione». Tuttavia, Juncker aveva già anticipato che non sarebbe stato scontato il raggiungimento di un’intesa già in giornata: «Non ci siamo ancora, non so se arriveremo ad un accordo oggi», resta ancora del lavoro da fare, aveva spiegato ai cronisti. Ottimista Angela Merkel, ma anche lei aveva frenato gli entusiasmi di chi scommetteva in un accordo lampoa: «Ci sono ancora molti giorni nella settimana, in cui possono essere prese decisioni».

I mercati credono nell’accordo tra la Grecia e i creditori internazionali. Le borse europee aprono in forte rialzo nel giorno in cui appare più vicina un’intesa capace di mettere fine all’impasse sul debito ellenico che dura ormai da febbraio.

Secondo diverse fonti, l’ex troika sarebbe pronta a estendere e finanziare fino alla fine del 2015 il secondo piano di salvataggio per la Grecia (già prorogato a febbraio fino a giugno, nonostante Atene non abbia mai ricevuto i 7,2 miliardi della proroga allora stabilita per mancanza di accordo sulle riforme con i creditori). Si tratterebbe di 18 miliardi in tutto, compresi i 7,2 rimasti bloccati.

«Noi stiamo cercando di raggiungere una soluzione finanziaria percorribile, stiamo cercando di lasciarci dietro surplus primari eccessivi, di salvare salari e pensioni, di evitare aumenti eccessivi e irrazionali sull’elettricità», ha spiegato Tsipras. «Puntiamo a ripristinare la normalità nelle relazioni di lavoro e allo stesso tempo a promuovere necessarie ed eque riforme strutturali». La distanza tra Atene e i creditori viaggia su mezzo punto di Pil: il governo Tsipras si è detto pronto a adottare misure di austerità permanenti pari al 2% del Pil (7,5 miliardi di euro) mentre Ue, Bce e Fmi chiedono un taglio del 2,5% del Pil. Tsipras si è inoltre impegnato a bloccare i prepensionamenti a partire dal prossimo anno e ad aumentare la cosiddetta “tassa di solidarietà” per chi guadagna più di 30mila euro l’anno e per le società con utili superiori a 500mila euro. E ancora: una clausola di garanzia che obbliga il governo al taglio automatico della spesa in caso di indebitamento. Accordo tra le parti anche sull’1% del Pil di avanzo primario, ma Atene insiste per tre aliquote Iva, portando più prodotti al 23%, mentre l’ex troika vuole due aliquote e la fine dell’iva speciale per le isole turistiche. La distanza tra Grecia e creditori appare davvero ridotta anche se, visto il fallimento dei precedenti negoziati, la prudenza è d’obbligo.

Stamattina, riporta Bloomberg, la Bce ha aumentato la liquidità di emergenza (Ela) per le banche elleniche, ma ancora non è noto l’ammontare. Già venerdì, l’istituto presieduto da Draghi aveva alzato la liquidità di 1,8 miliardi.

Luna De Bartolo

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