L'ICONOCLASTA

La Francia conferma: nel blitz a Saint-Denis è morto Abaaoud, mente degli attacchi del 13/11. L’Assemblea francese discute di modifiche alla costituzione per garantire sicurezza. Falsi allarmi bomba in città italiane

19 novembre 2015 – Il cadavere «crivellato di colpi» dopo il blitz delle teste di cuoio francesi a Saint-Denis, borgo al nord di Parigi, è quello di Abdelhamid Abaaoud, considerato dai servizi l’organizzatore degli attentati che hanno insanguinato Parigi lo scorso venerdì. La conferma è arrivata dal procuratore di Parigi François Molins. I francesi sono risaliti all’identità attraverso gli esami del dna effettuati sul corpo del militante dell’Isis.

L’Europa è in allerta per possibili nuovi attentati terroristici all’interno dei propri confini. «Con gli attacchi di venerdì a Parigi – dichiara il direttore dell’Europol Rob Wainwright – c’è stata una grave escalation della minaccia terroristica dell’Isis, è il primo esempio stile Mumbai 2008. È un fenomeno diverso: l’Isis vuole esportare in Europa la sua atroce violenza. Hanno enormi risorse e sono possibili altri attacchi».

In Italia sono state incrementate le misure di sicurezza (già al livello 2) dopo che l’Fbi ha informato autorità di sicurezza nazionale di possibili rischi di attacchi in Italia indicando come potenziali obiettivi la basilica di San Pietro a Roma, il Duomo e la Scala di Milano. L’informativa dell’Fbi, a sua volta ottenuta dalla Dea, l’Agenzia federale antidroga, fa anche i nomi di cinque individui che si trovano già nel paese. Tuttavia, mancano informazioni precise riguardo a questi soggetti: sono in corso verifiche incrociate e i servizi italiani restano in attesa di ulteriori dettagli.

Giovedì in diverse città italiane sono stati registrati degli allarmi bomba, per fortuna dimostratisi infondati. A Roma, tre falsi allarmi hanno portato alla chiusura di alcuni tratti della metro A e B. Anche a Milano, poco prima della 18 la stazione Duomo della linea gialla è stata chiusa ed evacuata su disposizione della Questura per ragioni di sicurezza, mentre a Como è scattato l’allarme bomba per una valigia abbandonata in piazza Cavour.

Intanto, l’Assemblea nazionale francese discute giovedì di un progetto di legge del governo per prolungare di tre mesi lo stato d’emergenza all’interno del paese. Ma il presidente francese François Hollande vuole andato oltre, e l’ha detto chiaramente all’indomani degli attentati del 13 novembre: modificare la costituzione in modo che i regimi speciali da utilizzare nella lotta al terrorismo non siano limitati dalla Consulta nel momento in cui vadano a comprimere libertà fondamentali tutelate dalla stessa Carta costituzionale.

Il primo ministro Manuel Valls ha inoltre annunciato giovedì davanti ai parlamentari la creazione di una struttura apposita per «giovani radicalizzati». Nel corso del suo discorso, Valls ha poi messo in guardia: «L’immaginazione macabra» dei mandanti del terrorismo islamico «non ha limiti», e «oggi non possiamo escludere niente», ci può anche «essere il rischio di armi chimiche e biologiche».

Intanto, le forze speciali belghe stanno conducendo in questo momento sei raid a Molenbeek e in altre aree di Bruxelles. Le azioni puntano a scovare persone vicine a Bilal Hadfi, uno dei kamikaze nei pressi dello Stade de France, di venerdì.

All’alba di ieri, il blitz in due appartamenti a nord-est di Parigi, nel sobborgo di Saint-Denis, a poche centinaia di metri dallo Stade de France, teatro di attacchi kamikaze lo scorso venerdì. Secondo indiscrezioni non confermate, i presunti militanti dello Stato islamico avevano pianificato un attacco al quartiere parigino della Defense e all’aeroporto parigino Roissy Charles de Gaulle. Morti due terroristi legati agli attentati del 13 novembre: uno di questi è Abdelhamid Abaaoud, che si pensa sia la mente dietro la mattanza di Parigi che ha provocato almeno 129 morti e più di 350 feriti. L’altra è una donna, che si è fatta saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo nel corso del blitz.

Intorno alle 4:20 di mercoledì, informa in un comunicato il procuratore di Parigi, François Molins, è iniziata l’operazione antiterrorismo, terminata poco dopo le 11. Cinque poliziotti sono rimasti leggermente feriti.

Sono sette le persone che si trovano ora nelle mani degli agenti: tre uomini che si trovavano all’interno di una delle due abitazioni coinvolte nell’operazione e 4 sospetti, tra cui il proprietario della casa, che avrebbe affittato per qualche giorno l’abitazione ai terroristi per fare un favore ad un amico, e una sua amica. Tuttavia, spiega ancora il procuratore di Parigi «non è al momento possibile rivelare l’identità delle persone fermate». Nessun sospetto sarebbe in fuga: «Tutti i terroristi sono stati neutralizzati», ha fatto sapere la polizia.

Le forze dell’ordine sono arrivate a questi due appartamenti grazie a un cellulare appartenente a uno dei kamikaze trovato in un cestino davanti al Bataclan, la sala di concerti parigina teatro dell’attacco che ha fatto più vittime il 13 novembre.

Intanto la Russia, ha riferito ieri il generale Andreï Kartapolov, avrebbe bombardato massivamente diversi siti dello Stato islamico nella provincia di Raqqa, Aleppo, Idlib e Deir ez-Zor. Secondo quanto riportato da Kartapolov, comandante delle operazioni russe in Siria, Mosca avrebbe distrutto 149 obiettivi.

Nella mattinata di mercoledì, due voli Air France partiti dagli Stati Uniti e diretti a Parigi sono stati deviati a causa di «minacce anonime poco dopo il decollo», fa sapere la compagnia. «Come misura preventiva e per rendere possibili tutti i necessari controlli di sicurezza – spiega ancora la compagnia di bandiera francese – Air France ha deciso di richiedere che gli aerei fossero fatti atterrare». E ancora: «Le indagini puntano ad accertare la fonte delle telefonate». Dopo aver ispezionato gli aerei, i passeggeri e i loro bagagli non sono stati trovati ordigni esplosivi: lo hanno reso noto via Twitter l’aeroporto di Salt Lake City e la polizia della Nuova Scozia (Canada). Il primo volo, AF55, decollato da Washington e diretto a Parigi era stato dirottato e fatto atterrare all’aeroporto di Halifax nella Nuova Scozia canadese. Un secondo, l’AF65, partito da Los Angeles sempre alla volta della capitale francese, era stato fatto atterrare a Salt Lake City nello Utah.

Photo credits: AP/Thibault Camus

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