L'ICONOCLASTA

Istanbul, sale il bilancio: 42 morti e 239 feriti. Isis primo sospettato, ma per il momento non rivendica

29 giugno 2016 – Tre kamikaze si sono fatti esplodere martedì sera, intorno alle 22, all’ingresso del terminal dei voli internazionali dell’aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul. Secondo le prime ricostruzioni, gli attentatori sarebbero stati fermati da un poliziotto che gli avrebbe chiesto i documenti. Questi hanno tirato fuori i kalashnikov e hanno iniziato a sparare sulla folla prima di azionare le cinture esplosive. Molte delle vittime si trovavano vicino alla coda dei taxi, altre nell’area antistante i controlli di sicurezza.

Tra le 42 vittime accertate ci sarebbero diversi stranieri: cinque cittadini sauditi, due iracheni, un tunisino, un uzbeko, un cinese, un iraniano, un ucraino, un giordano e una palestinese. Nessun italiano sembrerebbe essere stato coinvolto, anche se la Farnesina fa sapere che sono ancora in corso le verifiche. Dei 239 feriti, 109 sono stati dimessi. Nel conto delle vittime non sono inclusi i tre kamikaze.

L’identità degli attentatori non è ancora stata resa nota, ma secondo fonti delle indagini si tratterebbe di cittadini stranieri. Secondo le stessi fonti, sarebbe una donna la persona arrestata ieri sera dalla polizia turca perché sospettata di aver partecipato in qualche modo all’attentato. Il commando sarebbe stato composto da 7 persone, di cui altre 3 sarebbero in fuga e una arrestata, appunto la donna.

«C’è l’ombra di Isis», ha dichiarato a caldo, martedì sera, il ministro della Giustizia turco. E anche secondo il premier, Binali Yildirim, finora tutte le indicazioni suggeriscono ci sia la mano dello Stato Islamico. Stessa interpretazione per il direttore della Cia John Brennan – pur in assenza, al momento, di rivendicazioni da parte dello Stato islamico – vede chiarissima la firma di Daesh e della sua “depravazione” dietro l’attacco. L’Isis non ha ancora compiuto alcuna rivendicazione.

Sull’attentato di martedì sera è intervenuto il presidente Tayyip Erdogan che – in una nota scritta – ha parlato di un attacco terroristico con il chiaro intento di destabilizzare la Turchia. Erdogan ha chiesto una «lotta comune» a livello internazionale: «Le bombe esplose oggi a Istanbul sarebbero potute esplodere in ogni aeroporto in ogni città del mondo. Spero fortemente che l’attacco all’aeroporto di Ataturk sia un punto di svolta contro le organizzazioni terroristiche».

Photo Credits: Ap

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