L'ICONOCLASTA

La Camera Usa abolisce Obamacare. La riforma passa ora al Senato, ma non sarà così semplice

5 maggio 2017 – Una maggioranza esigua ma sufficiente ad approvare il progetto di legge per abolire e sostituire l’Obamacare. Con 217 voti a favore e 213 contrari, la Camera dei Rappresentanti americana dice addio alla riforma simbolo dell’era Obama. I deputati repubblicani sono 238: 20 di loro hanno detto «no» e uno si è astenuto. Il testo passa ora al Senato, dove sarà però ancora più difficile ottenere la maggioranza.

«L’Obamacare è stata una catastrofe, ora è morta», esulta Donald Trump. «È un grande piano e sono fiducioso che passerà anche al Senato», ha affermato il presidente Usa riferendosi al testo che dovrebbe sostituire la riforma sanitaria di Barack Obama.

La proposta di legge repubblicana mette fine all’obbligatorietà di possedere un’assicurazione sanitaria: la tutela della salute torna un’opzione gestita dai cittadini, che possono “scegliere” se averla o no. Via anche gli oneri per le aziende con più di 50 dipendenti, che con Obama erano obbligate a provvedere alla copertura sanitaria dei propri lavoratori, condividendone i costi almeno nella misura del 50%. Con le modifiche allo schema di sussidi e di crediti di imposta governativi, a rimetterci saranno principalmente i lavoratori dipendenti, le famiglie numerose con redditi medio-bassi e gli anziani.

«Si rischiano gravi danni per i pazienti, milioni di americani perderanno l’assicurazione sanitaria come diretto risultato del progetto», avverte l’American Medical Association. Critici anche molti senatori repubblicani, che intendono rivedere la misura quando e se arriverà in Senato.

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