11 ottobre 2013 – E ora anche i repubblicani cominciano a capire che stanno giocando col fuoco o, come ha detto Obama in modo un po’ eccessivo, con «una bomba atomica» della finanza.
La farsa continua a Washington.
Tra lo shutdown del governo e il rischio di far scatenare una recessione mondiale – e dopo gli ammonimenti dal Fondo Monetario Internazionale e anche dalla Cina, dal Giappone e da Singapore – lo Speaker della House of Representatives John Boehner è possibilista su una soluzione. E il Presidente Bombastic-Fantastic Obama si dichiara pronto a salvare il mondo, o almeno il suo governo.
Obama, che manca di esperienza, non deve sorprendersi quando la Cina e il Giappone ammoniscono la Casa Bianca; e pure il primo ministro della piccola Singapore critica duramente gli Stati Uniti e chiede ai partiti americani: «get your act together».
In che mondo viviamo quando Pechino, il maggior creditore estero con 1.100 miliardi di dollari di buoni del Tesoro, ricorda alla Casa Bianca che i giochi politici a Washington minacciano di destabilizzare i mercati finanziari globali.
E che figura fa Obama quando si trova costretto a rispondere alla Cina dicendo che «gli Stati Uniti hanno sempre pagato i loro conti e continueranno a farlo».
Ma almeno, ora a Washington hanno cominciato a capire l’urgenza di negoziare per evitare il peggio. Una tregua temporanea di sei settimane. Qualcuno dovrebbe ricordare a questi cowboys e provincialotti del Tea Party e al Presidente sfortunato che si prende un po’ di tempo ma il rischio è quello di creare ancora più instabilità.
A Roma intanto sono andato oggi alle Poste perchè volevo spedire una lettera di protesta a Washington ma, cosa stranissima, invece del francobollo mi hanno proposto un biglietto Alitalia, naturalmente senza pasto e con il sedile che non funziona.