25 maggio 2016 – Lo spettacolo degli agenti di polizia a cavallo attaccati da violenti manifestanti anti-Trump nelle strade di Alberque, New Mexico, è un segnale preoccupante della sofferenza e della rabbia presenti nella società nel mio paese, gli Stati Uniti d’America.
Poliziotti che usano i lacrimogeni contro dimostranti che danno fuoco a magliette di Donald Trump, manifestanti inseguiti con spray al peperoncino. Questa non è l’America in cui sono cresciuto, e certamente non è l’America che appartiene al nostro immaginario collettivo. Il sogno americano si è in qualche modo perso negli ultimi anni, e oggi, nonostante l’economia tiri e il tasso di disoccupazione si trovi al di sotto del 5%, si respira un senso di disperazione, frustrazione, rabbia provata da decine di milioni di americani.
Americani che sentono di non aver beneficiato della ripresa economica iniziata nel 2009. Molti di questi non hanno avuto alcun aumento del salario reale in quasi 20 anni. Molti di loro si sentono più poveri, ingannati dal sistema, marginalizzati. Questa è l’America di Donald Trump, ma anche, in qualche modo, l’America di Bernie Sanders.
Donald Trump ha dichiarato di credere che il 40% dei sostenitori di Sanders voterà per lui, e mentre i numeri posso essere esagerati, la premessa potrebbe rivelarsi corretta.
La rabbia che serpeggia attraverso l’America, tra gli uomini bianchi della working class, poveri e di ceto medio, è reale. E nella corsa alla Casa Bianca contro Hillary Clinton, da tanti considerata molto antipatica, credo che alcuni democratici, inclusi supporter di Bernie Sanders, potrebbero diventare dei “Trump Democrats”.
L’attuale trionfo del populismo e della xenofobia nella politica americana è simile a quanto si osserva in parte dell’Europa, così come il desiderio di costruire un muro per tenere fuori gli immigrati e così risolvere i problemi economici. Basta guardare alla Francia (Le Pen), all’Italia (Salvini), all’Ungheria (Orban), Austria (Hofer), Germania (Alternatif fuer Deutschland), Gran Bretagna (Ukip).
Quando l’economia naviga in cattive acque, o quantomeno viene percepita in questo modo dai cittadini, demagogia e populismo vanno alla grande. In America e in Europa.
Alan Friedman
