L'ICONOCLASTA

Peggio del Watergate! Trump licenzia l’uomo che stava indagando su di lui, il capo dell’FBI Comey

10 maggio 2017 – Donald Trump ha licenziato il direttore dell’FBI, James Comey, mettendo la parola fine all’indagine che quest’ultimo stava conducendo sull’entourage del presidente riguardo a potenziali collusioni con il governo russo allo scopo di influenzare il risultato delle elezioni 2016, che hanno portato Trump alla Casa Bianca.

Una notizia a dir poco esplosiva, accolta a Washington con stupore e indignazione, che ha spinto i democratici, attraverso il leader di minoranza in Senato, Chuck Schumer, a chiedere immediatamente la nomina di un procuratore speciale per portare avanti in modo indipendente l’inchiesta sul Russiagate.

La motivazione ufficiale per il licenziamento cita le modalità con cui Comey ha gestito l’inchiesta sull’ex sfidante presidenziale di Trump, la democratica Hillary Clinton, in particolare la controversa scelta, da parte dell’ormai ex numero uno dell’FBI, di riaprire le indagini sulle email della Clinton a pochi giorni dall’Election day dello scorso novembre. Una decisione che, secondo i democratici, avrebbe avuto un peso non indifferente nella sconfitta della loro candidata. Fonti della Casa Bianca precisano che la rimozione «con effetto immediato» è stata caldeggiata dal ministro della Giustizia Jeff Sessions e dal vice Rod J. Rosenstein, ma sono in molti a credere che si tratti invece di una mossa decisa autonomamente dal presidente, nel tentativo di liberarsi della persona che stava indagando su di lui.

Nominato da Barack Obama nel 2013 con un’elezione appoggiata in modo bipartisan, Comey, un repubblicano moderato, avrebbe dovuto rimanere in carica fino al 2023. Lo scorso marzo, Comey aveva annunciato alla commissione Intelligence della Camera di star conducendo un’indagine sui rapporti fra gli advisor di Trump e Putin, al fine di influenzare le elezioni di novembre. Una decisione che aveva fatto infuriare Trump.

«Per quanto apprezzi enormemente di essere stato informato, in tre diverse occasioni, di non essere sotto inchiesta, concordo tuttavia con la raccomandazione del dipartimento di Giustizia che non ti ritiene in grado di dirigere l’agenzia. È essenziale che troviamo una nuova leadership per l’Fbi, in grado di ristabilire la fiducia generale nella sua missione vitale», ha scritto il presidente nella lettera con cui ha comunicato a Comey la rimozione. «L’Fbi – ha aggiunto – è una delle istituzioni più riverite e rispettate del nostro Paese e oggi segniamo un nuovo inizio per questo gioiello nella corona dell’apparato investigativo».

A prendere il posto di Comey, fino alla nuova nomina, sarà il suo vice, Andrew McCabe.

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