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Primarie Usa, Game over: Trump unico candidato. Il miliardario straccia gli avversari nell’Indiana, Cruz e Kasich si ritirano

4 maggio 2016 – Donald Trump è il candidato repubblicano alle presidenziali Usa che si terranno il prossimo 2016. Il tycoon stravince le primarie dell’Indiana (con il 53,3% contro il 36,7% di Cruz e il 7.5% di John Kasich) e resta da solo in corsa dopo il ritiro dei rivali Ted Cruz e John Kasich.

«Sembra che la strada si sia chiusa. Abbiamo dato tutto quello che avevamo, ma gli elettori hanno scelto un’altra strada e quindi con il cuore pesante ma con sconfinato ottimismo per il futuro a lungo termine della nostra nazione, sospendiamo la nostra campagna», ha dichiarato l’esponente del Tea Party di fronte ai suoi sostenitori da un palco di Indianapolis, insieme a Carly Fiorina, da lui indicata pochi giorni fa come vicepresidente in caso di vittoria: una mossa disperata, la carta femminile, giocata da un Cruz in forte difficoltà.

Contro il magnate del real estate era rimasto solo il debole governatore dell’Ohio, John Kasich, che si è ritirato poche ore dopo l’abbandono di Cruz. L’establishment repubblicano, che fin dall’inizio aveva avversato con decisione la candidatura di Donald Trump, si èi rassegnato. Dopo l’annuncio del governatore del Texas, il presidente del Comitato nazionale del Partito repubblicano, Reince Priebus, si è rivolto a Trump come al «presunto candidato» e ha twittato: «Tutti noi ci dobbiamo unire e concentrarci su come battere Hillary Clinton». Un messaggio forte e chiaro: basta mal di pancia, gli elettori hanno deciso.

I giochi sono così chiusi a due mesi dalla Convention repubblicana di Cleveland, fissata per il prossimo 18 luglio. «Molto presto saremo nuovamente molto orgogliosi di questo Paese», ha lanciato il miliardario newyorkese. E ancora: «Voglio congratularmi con Ted per la sua scelta coraggiosa. Non so se io gli piaccio oppure no, ma devo riconoscere che è stato un avversario duro, molto duro e intelligente. Ora dobbiamo riunificare il partito e prepararci a battere Hillary a novembre».

Sul fronte democratico si registra un’altra vittoria simbolica di Bernie Sanders, sfidante socialdemocratico di Hillary Clinton. Il senatore del Vermont mette a segno un altro successo d’immagine, battendo l’ex segretario di Stato con il 52,5% di voti contro il 47,5% di Hillary. Tuttavia, gli 83 delegati messi in palio dall’Indiana sono assegnati col metodo proporzionale e andranno quindi divisi praticamente a metà: una circostanza che non scalfisce l’incolmabile vantaggio dell’ex first lady.

Il messaggio di Sanders è arrivato agli americani e mostra l’esistenza di fratture importanti nell’elettorato democratico, ma l’investitura di di Hillary Clinton alla fine di queste primarie appare verosimilmente certa.

Photo Credits: Mary Altaffer/AP Photo

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