27 aprile 2016 – È ormai praticamente certo che Donald Trump e Hillary Clinton saranno i candidati, rispettivamente per i repubblicani e per i democratici, nella corsa alle elezioni presidenziali Usa di novembre.
Nel Super Tuesday di ieri, al voto cinque Stati del nordest americano (Connecticut, Delaware, Maryland, Pennsylvania e Rhode Island), il magnate del real estate ha fatto punteggio pieno. Con circa il 60% di preferenze in tutte e cinque le primarie e un fiume di delegati, Trump sa di avere ormai la candidatura in tasca. «It’s over», ha dichiarato al victory speech nella sua Trump Tower dopo aver partecipato al Gala che celebra le 100 persone più influenti del mondo secondo Time, classifica in cui anche lui è stato incluso.
E purtroppo ha ragione. Il miliardario populista si avvicina a passo spedito alla nomination come candidato presidenziale del Gop, nonostante il mal di pancia di molti all’interno del suo partito, che fino all’ultimo tenteranno di mettergli i bastoni tra le ruote.
Ma ormai, le possibilità di stoppare la marcia di Donald Trump si fanno sempre più esigue. Il tycoon newyorkese è vicino al numero magico che gli permetterebbe, alla convention repubblicana, di vincere la nomina al primo turno, quando i delegati da lui vinti alle primarie saranno obbligati a votare in suo favore, senza possibilità di giochini e alleanze da parte degli altri candidati.
Ottimo risultato anche per Hillary Clinton. L’ex segretario di Stato incrementa il suo già consistente numero di delegati vincendo in quattro Stati su cinque: a Bernie Sanders restano solo le briciole del piccolo Rhode Island.
Come sostengo da mesi, allo scontro finale arriveranno con ogni probabilità Trump e Clinton.
Prepariamoci a una stagione sporca e una campagna elettorale brutta, una battaglia epocale e poco edificante, piena di colpi bassi da entrambi le parti.
Ma alla fine, con ogni probabilità, la spunterà Hillary Clinton. A novembre gli Stati Uniti d’America verosimilmente eleggeranno il loro primo presidente donna, e questa è una buona notizia. Forse l’unica.
Photo credits: Bilgin S. Sasmaz/Anadolu Agency/Getty Images.