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Primarie Usa – Vittorie schiaccianti a New York. Trump vince con il 60,5% delle preferenze, Clinton con il 57,9. Ma per Trump la strada è ancora in salita

20 aprile 2016 – Hillary Clinton e Donald Trump stravincono le primarie nello stato di New York.

Hillary, che ha sconfitto un Sanders nato e cresciuto a New York, ha la strada spianata per essere la candidata dei Dem. Al 99 per cento, a novembre, l’ex segretario di Stato sarà il candidato del Partito Democratico e, dopo il voto di novembre prossimo, probabilmente anche il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.

Per Trump, il discorso è un po’ diverso, la strada ancora in salita. Nonostante una vittoria schiacciante, con il 60,5 per cento dei consensi, a New York, e con alte probabilità di far bene la prossima settimana in Pennsylvania e Connecticut, il tycoon (che ha ora a disposizione 844 delegati) si scontra con la volontà avversa del suo partito, il Gop, all’interno del quale in molti non vedono di buon occhio la candidatura del magnate dell’immobiliare. Gli altri candidati repubblicani stanno tenendo botta e sembra molto improbabile che Trump riesca ad arrivare alla convention di Cleveland, il 18 luglio, con il numero minimo di delegati (1237) necessari a farlo vincere al primo turno.

Dal secondo turno in poi i delegati non hanno più l’obbligo di votare il candidato per cui sono stati scelti, una circostanza che potrebbe verosimilmente portare a una guerra intestina all’interno del partito, rendendo incerta l’investitura di Trump. Tuttavia, secondo il portale di Washington Politico, il numero di delegati di cui Trump ha bisogno potrebbe essere più basso: in effetti, se Trump arrivasse a Cleveland sotto di soli 100 o 150 delegati, potrebbe essere in grado di farcela negoziando gli ultimi prima del primo ballottaggio. Non è certo, non è detto, ma è possibile.

Quel che è certo è che se Trump arrivasse alla Convention con pochi delegati sotto la soglia dei 1237 e la nomina andasse a un altro repubblicano, dovremmo aspettarci enormi polemiche e possibili disordini violenti nelle strade di Cleveland.

Importanti saranno le primarie del 7 giugno in California, dove sono in palio parecchi delegati. Ma per Trump, l’incertezza potrebbe continuare fino a luglio.

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