L'ICONOCLASTA

“Salvini chi?”. Il leader leghista preso a pesci in faccia da Donald Trump

1 giugno 2016 – Philadelphia non sembra portare bene ai politici italiani.

Prima le disavventure dell’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. Come non ricordare quel video in cui papa Francesco, sul volo di ritorno dagli Stati Uniti, rispondeva alla domanda sulla presenza del fu primo cittadino della Capitale all’incontro mondiale delle famiglie a Philadelphia: «Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?».

Ora è la volta di Matteo Salvini, protagonista di un giallo dai contorni molto simili. Piccolo riassunto: lo scorso 26 aprile, entusiasta, il leader leghista aveva dato notizia di un incontro con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Salvini si era presentato a un evento elettorale di Trump poco fuori da Philadelphia e si era seduto tra i fan del tycoon tenendo in mano, come tutti gli altri, un cartello blu con lo slogan «Trump. Make America Great Again». Alla fine del comizio, secondo quanto riportato dall’entourage del leghista, Salvini avrebbe avuto un colloquio di 20 minuti con Trump, nel corso del quale i due avrebbero discusso di economia e immigrazione. «Matteo, ti auguro di diventare presto primo ministro in Italia», questo l’augurio che il miliardario newyorkese avrebbe fatto a Salvini. A testimonianza dell’avvenuto incontro, la foto di una stretta di mano tra i due.

Ed arriviamo a oggi: in un’intervista rilasciata a Michael Wolff per l’Hollywood Reporter, il tycoon smentisce categoricamente l’incontro con il leader leghista («Non ho voluto incontrarlo») e prende le distanze non solo dal Carroccio ma anche da Marine Le Pen e, in generale, dai movimenti anti-immigrati europei.

Immediata è giunta la replica di Matteo Salvini, in una intervista pubblicata su Repubblica.it: «Questa cosa – dice – mi fa molto ridere. L’intero impianto di quell’intervista ha dell’incredibile. Le dico solo che ci sono almeno una dozzina di email di preparazione di quell’incontro». Niente di improvvisato? Non ha fatto il Forrest Gump? «No – replica il leader della Lega – le assicuro. Non sono saltato su un aereo con cappellino e bandierina». L’incontro, racconta, risale a «circa un mese fa in Pennsylvania, fuori Philadelphia. C’era la convention repubblicana» (che tuttavia inizierà il 18 luglio a Cleveland; Salvini intendeva certamente dire un comizio, ndr). E allora, perché la presa di distanza da lei e Le Pen? «Non ne ho idea, mi sembra molto strano». Ma comunque, continua a tifare per lui? «Assolutamente sì. Abbiamo moltissimi punti in comune».

Quindi i casi sono due. O Salvini ha avuto una breve stretta di mano e una “photo opportunity” con Trump interpretandole come un incontro formale, o Trump vuole prendere le distanze da Salvini.

Curioso, in ogni caso.

Ma quale che sia la verità in questo giallo, una cosa sembra certa. Se mai c’è stato un colloquio tra Donald Trump e Matteo Salvini, il candidato alla presidenza Usa non ne è stato certamente impressionato.

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