Sono 2.000, i miliardi di dollari di stimoli economici che l’ex presidente della Federal Reserve dovrà negoziare con il Senato. Il mio editoriale, pubblicato su La Stampa.
27 novembre 2020 – Di tutte le nomine di fondamentale importanza operate dal presidente eletto Joe Biden per il suo gabinetto, la più cruciale per le ripercussioni che avrà sull’economia mondiale è quella di Janet Yellen a nuovo Segretario del Tesoro.
L’insediamento di Janet Yellen sarà una buona notizia, anzi, un’eccellente notizia per gli Usa e per l’economia globale. Di rado, in tutta la storia americana, un Segretario del Tesoro ha potuto vantare le qualifiche e l’esperienza di questa donna straordinaria. Potete figurarvela come una Draghi americana. Sì, è così brava.
Sofisticata, progressista, moderata, paziente, e molto, molto competente, Yellen ha un curriculum vitae migliore di qualsiasi Segretario del Tesoro di epoca moderna.
Negli anni Novanta, con Clinton alla Casa Bianca, è stata presidente del Consiglio dei Consulenti Economici. Dal 2014 al 2018 è stata la prima donna ad arrivare alla presidenza della Federal Reserve, la banca centrale americana. Ha contribuito a guidare l’economia statunitense verso la ripresa. E adesso è chiamata a ripetersi.
Sarà suo compito, nei prossimi mesi, aiutare il presidente nel suo duplice sforzo: sconfiggere la pandemia da una parte, salvare e rilanciare l’economia dall’altra. La sfida più ardua che Yellen si ritroverà ad affrontare sarà la negoziazione con il Senato di un mega pacchetto di stimoli dal valore di circa duemila miliardi di dollari. «Ristori» all’americana, se vogliamo. Nancy Pelosi e i Democratici della Camera sono pronti a votare a favore. Ma i Repubblicani, agli ordini di Trump, si sono rifiutati di approvare gli aiuti per le piccole imprese e le famiglie proposti dai Democratici. Yellen, in sintonia con il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, ha sottolineato a gran voce che gli Stati Uniti hanno un bisogno imprescindibile di un forte pacchetto di stimoli, se vogliono scongiurare il rischio di una nuova recessione.
Molto dipenderà dall’esito dei due ballottaggi nello Stato della Georgia, il 5 gennaio, che decideranno se il controllo del Senato andrà ai Democratici o ai Repubblicani. Ma Yellen ha una storia di equilibrio bipartisan alle spalle, e la sua autorevolezza dovrebbe garantirle una certa capacità di arrivare a un compromesso, anche nel caso in cui i Repubblicani dovessero conservare il controllo del Senato.
A livello internazionale, è ben conosciuta l’opposizione di Yellen alle guerre commerciali, come il rispetto e il valore che attribuisce alla partnership con l’Unione Europea. Sotto il profilo economico le sue stelle polari sono la stabilità, la prevedibilità e la trasparenza. Lavorando al fianco del Segretario di Stato Tony Blinken, si prefiggerà di sicuro lo scopo di riaffermare la tradizionale presenza e il costruttivo impegno dell’America all’interno del Sistema multilaterale, in particolare nella Organizzazione mondiale del commercio, nel Fondo Monetario Internazionale, nella Banca Mondiale, nel G-7 e nel G-20.
Wall Street esulta per la nomina di Yellen. C’è grande fiducia sulla sua straordinaria competenza. Gary Cohn, ex presidente di Goldman Sachs e consigliere economico di Trump, ha affidato a Twitter il suo messaggio di benvenuto: «Janet Yellen è una scelta eccellete per il ruolo di Segretario del Tesoro. Avendo avuto l’opportunità di lavorare con lei non dubito che sarà la guida salda di cui abbiamo bisogno per incentivare un’economia funzionale per tutti, soprattutto in questi tempi difficili. Congratulazioni».
Ho chiesto un commento a riguardo a Michael Spence, Premio Nobel per l’economia. I due si conoscono da molti anni, e nel 2001 Spence ha condiviso il Nobel con il marito di Yellen, George Akerlof (e con Joe Stiglitz). La sua risposta è stata entusiasta: «Janet Yellen è una superba scelta per la carica di Segretario del Tesoro: è una persona meravigliosa, una leader eccellente, un’economista di valore, ha una profonda esperienza nelle politiche economiche e monetarie, conosce il sistema finanziario globale ed è altamente rispettata in tutto il mondo».
Non si può fare a meno di sottolineare infine che sarà la prima donna a raggiungere la carica di ministro del Tesoro in più di due secoli di storia americana. E questo è un bene per l’America. Come è un bene che sarà una donna a sedersi anche sullo scranno del vice presidente.
I progressisti stanno tornando al potere.