L'ICONOCLASTA

Una giornata burrascosa: l’aut aut di Saccomanni, aspettando la Germania, il day-after del PD.

22 settembre 2013 – Oggi è un giorno particolare. Ci sono le elezioni in Germania, che sicuramente riconfermeranno la Merkel ma una Merkel forse costretta a formare una Grosse Koalition. Poi c’è Saccomanni, che lancia l’allarme e si dichiara pronto a fare le valigie se non si dovessero trovare gli 1,6 miliardi necessari a non sforare il 3% di Maastricht. E dopo un’assemblea del Pd non del tutto edificante, non si sono ancora posate le polveri.

Stasera sapremo se la Merkel sarà obbligata a governare in una Grande Coalizione, cosa che potrebbe alla fine giovare agli interessi italiani portando a un ammorbidimento della politica economica restrittiva in Europa. Ma bisogna anche vedere quanto prenderà Alternative fuer Deutschland, il partito anti-euro.

Una vittoria a metà per la Merkel e un patto con i socialdemocratici potrebbero rafforzare la posizione dell’Italia e della Francia, entrambe bisognose di politiche mirate alla crescita e all’occupazione a livello europeo e non solo di austerity. Una performance forte del partito anti-euro sarebbe anch’essa un segnale da tenere in grande considerazione.

Ma per ora, ancor prima che ai risultati delle elezioni in Germania, dobbiamo pensare ai problemi in casa nostra.

Gli ultimi dati del FMI confermano che l’economia italiana soffrirà un calo del Pil dell’1,8% e si prevede una ripresa irrisoria dello 0,7% nel 2014.

L’Italia resta una sorvegliata speciale dell’Europa.

Saccomanni ha ragione quando dice che bisogna avviare una discussione seria sui conti pubblici. Ma in quest’ottica, non sono convinto che l’unico modo di trovare 1,6 miliardi, o anche 4 miliardi, sia aumentando l’Iva. Io preferirei un taglio delle spese pubbliche, magari quelle della difesa o altrove – il bilancio dello Stato ammonta a 800 miliardi – per evitare un aumento dell’Iva che deprimerebbe i consumi.

E mentre aspettiamo i risultati che arriveranno stasera da Berlino e continuiamo a monitorare gli sviluppi della vicenda di Saccomanni, c’è anche il day-after del Pd. Io personalmente faccio fatica a seguire in dettaglio o comprendere fino in fondo la storia delle regole, ma capisco che nella gara Renzi-Cuperlo, è il Cool Kid di Firenze che sta avanti. Che prima o poi Renzi vincerà mi sembra probabile. La domanda vera è se il Pd riuscirà ad evitare una scissione o, nel caso di un litigio, riuscirà infine a ricompattare le sue correnti.

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