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Usa 2016 – Hillary vince il terzo e ultimo confronto. Trump shock: “Non so se accetterò il risultato del voto”

20 ottobre 2016 – Per invertire la tendenza, Donald Trump avrebbe dovuto dominare quest’ultimo dibattito prima delle elezioni di novembre. Non è andata così. La performance del miliardario newyorkese è stata probabilmente la più efficace, ma non tanto da modificare la sua posizione di sfavorito. E a meno di tre settimane dall’8 novembre, la candidata democratica Hillary Clinton appare nettamente in vantaggio, rendendo verosimilmente impossibile la rimonta del tycoon.

Trump mette le mani avanti. Alla domanda del moderatore Chris Wallace di Fox News, se accetterà l’esito del voto, il repubblicano risponde: “Lo deciderò al momento”, prima di ribadire come le elezioni siano “truccate perché a Hillary non dovrebbe mai essere concesso di correre”. Una presa di posizione inaudita, interpretata da molti americani come un attacco diretto alla propria democrazia. Mai prima d’ora un candidato presidenziale aveva messo in dubbio la correttezza del sistema elettorale statunitense. Una dichiarazione shock che potrebbe alienargli altri voti da parte dei repubblicani moderati.

Nel corso dei 90 minuti canonici di dibattito a Las Vegas, Nevada, uno degli stati “in bilico”, i due contendenti si sono confrontati su diversi temi, dalle politiche sociali ed economiche fino alle questioni geopolitiche. Dalle armi (Hillary è per una limitazione della loro diffusione mentre Trump ha ribadito il proprio appoggio alla NRA, la potente lobby che ne difende il possesso) fino all’immigrazione, punto su cui il tycoon ha ribadito la propria volontà di costruire un muro lungo tutto il confine con il Messico. Poi la Russia: la Clinton ha accusato il presidente Vladimir Putin di volere un burattino alla Casa Bianca, chiara allusione al candidato repubblicano; Trump ha ricambiato il complimento, sostenendo che all’ex segretaria di Stato “non piace Putin perché è stato più furbo di lei e di Obama, in Siria e ovunque”. Sulle tasse, le posizioni sono diametralmente opposte, con Trump che promette di tagliarle per tutti “in maniera massiccia per far ripartire l’economia” e Hillary che sostiene invece come le tasse ai ricchi siano già state tagliate ma “non ha funzionato”. Trump si è poi arroccato su posizioni integraliste riguardo all’aborto, mentre la Clinton ha sottolineato il diritto delle donne alla salute e a decidere autonomamente sul proprio corpo.

Se, come appare ormai altamente probabile, Hillary sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America, la vera questione si sposta ora al Congresso, controllato in questo momento dai repubblicani in entrambi i rami. Riusciranno i democratici a conquistare almeno una camera? Da questo dipenderà l’efficacia del mandato della Clinton, in caso di vittoria.

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